Non ci siamo fermati con la pandemia e non lo facciamo né lo faremo adesso che dobbiamo affrontare le conseguenze della gravissima crisi internazionale, che stanno colpendo tutti i settori. L’obiettivo è investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna Nicola Bertinelli lungo il suo intervento che ha aperto l’annuale Assemblea di Coldiretti regionale, alla presenza dei componenti dell’Assemblea Regionale e del Direttore regionale Marco Allaria Olivieri. Ospiti dell’incontro il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi oltre ai rappresentanti degli enti economici del “mondo delle bonifiche, allevatoriale, dei consorzi tutela e dei consorzi agrari.

“Un’altra nostra priorità – ha proseguito Bertinelli – è la tutela del reddito delle imprese: un impoverimento delle aziende causerebbe un indebolimento del settore e ci porterebbe a porgere il fianco a pratiche come l’introduzione del nutriscore e all’avvento dei cibi sintetici”. Secondo il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna la carne in provetta è solo il primo atto a cui seguiranno carni bianche, formaggi e ortofrutta e vino. Per questo ha sostenuto la necessità di una strategia che “ci metta in condizione di contrastare questa informazione globale”. “Come Coldiretti – ha concluso Bertinelli – non derogheremo alle norme che hanno permesso ai nostri prodotti di essere sicuri e di alta qualità a favore di quanti vorrebbero mano libera sulle importazioni. Vogliamo esaltare invece il patrimonio di biodiversità e di cibi legati alla storia agroalimentare e al territorio. E se le eccellenze tradizionali sono raddoppiate dagli anni Duemila a oggi lo si deve al traino esercitato dalla rete dei Farmer’s market di Campagna Amica che è oggi oltre che una primaria piattaforma distributiva anche una piattaforma culturale”.

“L’Emilia Romagna ha le risorse, i progetti e anche il dialogo con la buona politica. È da qui che si riparte”, ha detto il Direttore Marco Allaria Olivieri “nell’immediato occorre salvare le aziende  da una possibile crisi finanziaria per poi investire per aumentare la produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

“Al nostro Paese serve un patto nazionale per l’agricoltura” ha detto l’Assessore regionale all’agricoltura, Alessio Mammi.“La pandemia e la guerra in corso hanno messo al centro il valore dell’alimentazione e l’agricoltura è una filiera strategica per l’Italia. Serve una visione, una strategia da promuovere e difendere: abbiamo bisogno di coraggio per fare scelte che determineranno il nostro futuro, soprattutto in questa fase nella quale sono state stanziate tante risorse a disposizione del sistema agricolo. È cambiato l’assetto della globalizzazione mondiale; l’Italia deve farsi trovare pronta su capacità di produrre energia, progettare tecnologia e garantire approvvigionamento e sicurezza alimentare.”

“L’agricoltura è una risorsa fondamentale per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna e del nostro Paese” ha detto il Presidente della Regione Stefano Bonaccini. “Come Regione stiamo continuando a investire in innovazione e formazione, per accompagnare le nostre imprese verso le sfide del prossimo futuro. L’agroalimentare è la seconda voce di export per la nostra regione e va aiutato per fornire opportunità alle imprese per poter investire in ricerca, innovazione, internazionalizzazione e digitalizzazione del territorio. Inoltre è necessario permettere anche all’agricoltura un upgrade in termini tecnologici e digitali che le permettano di proiettarsi ancora di più nel futuro. Infine, servono politiche nazionali ed europee che tutelino il settore a partire dalla difesa delle nostre eccellenze, da questo punto di vista non ammettiamo alcuna penalizzazione”.