La rassegna La meraviglia abita qui: le conversazioni di Classis prosegue sabato 16 marzo, alle ore 11, con Maria Giuseppina Muzzarelli ed Elisa Tosi Brandi che presentano Tutte le perle del mondo (Società editrice Il Mulino). Il meraviglioso racconto di oggetti piccoli e luminosi quanto il loro destino.
Più di 300 pagine, quasi 200 immagini, molti secoli, tanti e diversi ambienti geografici e sociali, numerosissimi protagonisti: uomini, donne, bambini e ancora… racconti di viaggi e di perigliosissime imprese, ricette per falsificare le perle, elenchi di preziose perle possedute, proibizioni e multe per chi esibiva queste magiche, luminose, preziosissime sfere. Una storia secolare che contiene tante storie come la conchiglia contiene la perla: quella dell’orecchino maschile, ad esempio, o della perla venduta da Lucrezia Borgia per avviare un allevamento di bufale ma anche quella della disparità di vedute fra Eleonora da Toledo e Benvenuto Cellini, la prima amava appassionatamente le perle, il secondo le liquidava come “ossa di pesce”.
Pagina dopo pagina si dipana nelle ricostruzioni dei tre autori una vicenda fatta di splendori e di crudeltà, di esibizioni sfarzose e di sacrifici inenarrabili da parte dei pescatori e di chi le commerciava.
È una storia delle perle, sì, ma anche e soprattutto delle aspettative legate ad esse, di scambi, di capacità artigianali, di significati simbolici, di valori religiose e di aspettative legate alla salute e al parto in particolare. Le perle rappresentano sia la vita sia la morte, il lusso ma anche la purezza e la castità. Amate ed esibite tanto in India come in Cina, fortemente desiderate nei secoli scorsi e, dopo un periodo di minor successo, nuovamente in auge. Insomma una storia mossa e appassionante che vale la pena conoscere accompagnando il racconto con immagini di suggestiva bellezza.
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna. Si occupa di storia della mentalità e della società.
Tra i suoi ambiti di ricerca si segnalano la storia della predicazione e dei Monti di Pietà e l’evoluzione della moda tra medioevo ed età contemporanea, con attenzione al problema della diffusione del velo in Occidente. Speciale interesse ha dedicato inoltre al ruolo delle donne nell’Europa medievale e moderna, anche grazie all’analisi delle biografie di Christine de Pizan e Gracia Mendes.
Tra le sue pubblicazioni: Pescatori di uomini. Predicatori e piazze alla fine del Medioevo (2005); Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan intellettuale e donna (nuova edizione 2017); A capo coperto. Storie di donne e di veli (nuova edizione 2018); Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna (2020). Per Laterza è autrice di Nelle mani delle donne. Nutrire, guarire, avvelenare dal Medioevo a oggi (2013) e Madri, madri mancate, quasi madri. Sei storie medievali (2023).
Elisa Tosi Brandi è medievista e insegna Storia medievale e Storia e patrimonio culturale della moda a Ravenna, presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna. I suoi temi di ricerca riguardano la storia della cultura, della società e dell’economia, con particolare interesse al rapporto fra vesti e società, alla produzione, al commercio e al consumo di capi di abbigliamento.
Si occupa inoltre di patrimonio culturale della moda nel lungo periodo, prediligendo un approccio di cultura materiale. Nel 2020 le è stato assegnato il Janet Arnold Award.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano le monografie Sigismondo Pandolfo Malatesta. Oggetti, relazioni e consumi alla corte di un signore del tardo Medioevo (Jouvence, 2020); L’arte del sarto nel Medioevo. Quando la moda diventa un mestiere (il Mulino, 2017); Il Medioevo nelle città italiane: Rimini (Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, 2017); la recente curatela della sezione monografica Valore e valori della moda: produzione, consumo e circolazione dell’abbigliamento fra XIII e XIV secolo, per Reti Medievali Rivista 24, no. 1 (2023).