Il “turismo slow” è al centro della risoluzione del consigliere ravennate Mirco Bagnari, che impegna la Giunta ad inserire Via delle Terre d’Acqua tra i percorsi ciclopedonali promossi dalla Regione Emilia-Romagna e a sostenerlo sul territorio promuovendo un’apposita segnaletica ed eventuali interventi necessari alla messa in sicurezza del tracciato.
«La nostra Regione da anni è impegnata in attività di valorizzazione e promozione di percorsi legati al turismo lento – spiega Bagnari -. Sono stati realizzati investimenti significativi e azioni importanti come ad esempio il progetto sul Turismo Esperienziale dei Cammini e delle Vie di Pellegrinaggio nel 2015 o l’accordo firmato nel 2018 con le Regioni Lombardia e Veneto finalizzato al recupero di tracciati e antichi percorsi devozionali. Oggi poi le Regioni sono al lavoro per creare una rete di cammini interregionali e promuoverla attraverso la costruzione di un prodotto turistico specifico. Per questo chiedo di valorizzare anche la ciclovia Via delle Terre d’Acqua, un percorso di 600 km, articolato in 18 tappe, che tocca luoghi di forte interesse paesaggistico ambientale e centri urbani e città dal grande patrimonio artistico-culturale come Piacenza, Ferrara e Ravenna».
Il progetto collega i paesi di Russi, in provincia di Ravenna, e quello di Saluggia, in provincia di Vercelli, ed è stato pensato in occasione dei 25 anni del gemellaggio che dal 1995 esiste tra le due città e che è stato percorso proprio da cittadini delle due comunità il cui arrivo è stato festeggiato a Russi nella mattinata del 2 giugno.
«Il percorso si inserisce anche all’interno della pista ciclabile VenTo (da Venezia a Torino) e di altri sentieri del territorio regionale lungo il corso del fiume Po – aggiunge Bagnari -. Ritengo che la Via delle Terre d’Acqua possa arricchire in modo coerente e qualificante l’offerta dedicata al “turismo slow”, già oggi presente in Regione, inserendosi in un contesto strutturato e avanzato di promozione del nostro territorio e non solo. Per questo ho chiesto alla Regione di attivarsi per stimolare analoghe collaborazioni da parte delle altre Regioni attraversate dall’itinerario di Via delle Terre d’Acqua, affinché tutto il suo tracciato possa presentare condizioni omogenee di visibilità e sicurezza, anche attraverso atti condivisi finalizzati ad acquisire eventuali finanziamenti nazionali ed europei. Si tratta di un modo per valorizzare il lavoro dei nostri Comuni , le ricchezze dei nostri territori e promuovere concretamente un tipo di turismo a basso impatto ambientale».