I Carabinieri della Compagnia di Ravenna impegnati nella diffusione di utili consigli per difendersi in caso di presunti raggiri e truffe, rinnovano l’invito a prestare attenzione: ulteriori episodi avvenuti a Ravenna nelle scorse settimane testimoniano la necessità che non bisogna mai abbassare la guardia perché il pericolo è sempre dietro l’angolo.
Il lavoro di prevenzione è fatto anche d’incontri al termine delle funzioni religiose, come è avvenuto domenica nelle parrocchie del ravennate dove i Comandanti delle Stazioni Carabinieri si sono intrattenuti con i fedeli fornendo semplici regole di comportamento che evitano di finire nelle spire di malintenzionati in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici ma anche a mezzo telefono. Le occasioni di potenziale pericolo sono ovunque e, per ogni circostanza, sono state indicate gli espedienti usati dai malintenzionati e le ‘risposte’ di prudenza da adottare. Tra le più classiche delle truffe sono state segnalate quella:
– dei falsi funzionari di enti pubblici: il truffatore si presenta presso l’abitazione di persone anziane con diversi pretesti, rubando poi denaro e preziosi;
– della vendita telefonica di falsi abbonamenti a riviste istituzionali di Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri o di altri enti dello stato;
– del sedicente avvocato, notaio o appartenente a forze di polizia: il truffatore si presenta o telefona a casa delle vittime richiedendo soldi per istruire pratiche legali a favore di congiunti, impossibilitati a telefonare poiché coinvolti in sinistri stradali o faccende giudiziarie, fermati presso una caserma/ufficio di una forza di polizia;
– dello specchietto: alla vittima di turno viene fatto credere che durante la marcia l’auto ha rotto il retrovisore esterno dell’auto del truffatore; l’illusione dell’urto nasce invece da un colpo che i truffatori provocano sulla carrozzeria dell’auto dell’automobilista preso di mira, solitamente sulla fiancata, lanciando un sasso o una pallina metallica. Costretto a fermarsi gli mostra lo specchietto penzoloni. per evitare di interessare le compagnie assicurative, che poi alzerebbero il ‘premio’ chiedono un risarcimento;
– del falso amico: il truffatore fingendosi amico del figlio/a (con la tecnica TRUFFATORE: sono l’amico di tuo figlio….VITTIMA: chi Roberto?…. TRUFFATORE: si Roberto!) si fa pagare il corrispettivo di un acquisto, asseritamene effettuato dal figlio/a della vittima, rifilando al malcapitato un oggetto senza valore.
I cittadini hanno sicuramente apprezzato l’iniziativa dei Carabinieri, soffermandosi e ponendo varie ed interessanti domande per le quali tutti hanno ricevuto esaustive ed appaganti risposte.
A prescindere dal modus operandi, comunque l’unico consiglio utile resta quello di non divulgare le proprie informazioni personali, di prendere tempo e cercare sempre un aiuto; magari proprio chiamando il 112, che deve però essere chiamato dalla stessa vittima da un apparecchio correttamente funzionante. E’ successo in alcuni casi che l’avvocato o poliziotto che ha effettuato la chiamata, dopo aver invitato l’ anziano malcapitato a contattare la Caserma/l’Ufficio come controprova, abbia trovato dall’altro lato della cornetta, sempre la stessa persona che non aveva chiuso la conversazione.
I Carabinieri della Compagnia di Ravenna continuano dunque nella grande opera di prevenzione che mai come in questi casi conta e vale molto di più della repressione del reato; la certezza è che il fenomeno delittuoso può essere debellato, contando anche sull’aiuto della cittadinanza che non deve far altro che seguire i pochi consigli pratici.