I militari della Tenenza di Thiene (VI) della Guardia di Finanza, nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti d’imposta relativi al cosiddetto “Bonus Facciate” (agevolazione fiscale correlata agli interventi di recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, che consentiva il riconoscimento di un credito d’imposta pari al 90% dell’importo dei lavori realizzati), hanno dato esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Vicenza, a un provvedimento di sequestro preventivo “impeditivo” di crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vicenza, nei confronti dei soggetti attualmente detentori di crediti d’imposta ritenuti, sulla base delle indagini svolte, fittizi.

Nello specifico, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Vicenza in ordine al fallimento di una società a responsabilità limitata, avente sede fino all’ottobre del 2019 in provincia di Firenze, successivamente trasferitasi e dichiarata fallita in provincia di Vicenza, è emerso che il legale rappresentante della società, nei mesi di ottobre e novembre 2021, ha ceduto alla S.r.l., pochi giorni prima del fallimento, crediti d’imposta correlati al “Bonus facciate” per oltre 10 milioni di euro.

Successivamente la S.r.l. ha effettuato la cessione della totalità dei crediti a nove imprese (di cui cinque evasori totali, coinvolte in indagini per reati finanziari), le quali hanno effettuato successive e svariate cessioni dei medesimi crediti d’imposta a vari soggetti economici dislocati, per la quasi totalità, nel Centro-Nord Italia.

Gli approfondimenti svolti hanno consentito di appurare che:
– i crediti sono stati generati e ceduti attraverso la fittizia attestazione, sull’apposita piattaforma web messa a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, dell’esecuzione di lavori di ristrutturazione su 67 immobili, formalmente ubicati a Parma, Rosolina (RO) ed Eraclea (VE), identificati con dati catastali progressivi tra loro (evidenziando, quindi, un’improbabile coincidenza) non presenti (ad eccezione di un unico caso) nella banca dati che censisce tutte le unità immobiliari nazionali;
– non risultano emesse, nei confronti del primo “cedente” i crediti, fatture per i rilevanti interventi di recupero o restauro delle facciate di edifici. Il soggetto, inoltre, non era proprietario o locatario di immobili.

In definitiva, i militari della Tenenza di Thiene (VI) hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza il legale rappresentante della S.r.l. in ordine al reato di “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” (art 640 bis c.p.), nonché sottoposto a sequestro preventivo “impeditivo” i crediti d’imposta ritenuti fittizi (ammontanti ad oltre 10 milioni di euro) attualmente detenuti da 32 soggetti economici (imprese e persone fisiche) dislocati nelle province di Firenze, Bologna, Venezia, Roma, Milano, Pistoia, Pisa, Modena, Padova e Ravenna.

L’attività eseguita, svolta in sinergia con l’Agenzia delle Entrate (per ciò che attiene il blocco dei crediti fittizi e contestuale riduzione dei relativi plafond disponibili), è finalizzata ad impedire la monetizzazione (ovvero la compensazione) di crediti fittizi e la dispersione delle risorse per garantire la corretta destinazione degli stanziamenti pubblici a sostegno delle famiglie e delle imprese.