È oramai fatto notorio il deficit di sicurezza delle nostre strade, urbane ed extraurbane. Fra restringimenti di carreggiata, asfalto in pessime condizioni, voragini che si aprono lungo la sede stradale, marciapiedi assenti o precari, viabilità scriteriata, muoversi nella giungla urbana è divenuto oltremodo rischioso.
È lo è ancor di più per il povero pedone, che, nel tentativo di non farsi investire negli attraversamenti pedonali o peggio lungo la carreggiata per assenza del marciapiede, deve ora schivare anche gli utenti in monopattino, i quali sfrecciano indisturbati a velocità ben oltre i limiti consentiti per questo mezzo di locomozione.
Abbiamo accolto con favore la sperimentazione sulla mobilità elettrica cosiddetta “green”. Tuttavia, delle due l’una. O il Comune prende atto della situazione attuale delle nostre strade, che non consente un utilizzo sicuro del monopattino, ed interviene ponendo in essere i necessari interventi (circostanza della quale ci sia consentito di dubitare, essendo trascorso un cinquantennio di pressoché immutata condizione delle infrastrutture).
Oppure, alla stregua di altri comuni ben più virtuosi, l’amministrazione è tenuta ad intervenire con ordinanze restrittive, vuoi per ciò che concerne i divieti di utilizzo del monopattino nelle zone pedonali, vuoi per ciò che concerne la rigorosa osservanza dei limiti di velocità imposti dalla normativa nazionale (20km/h), abbassata in alcuni comuni a 6 KM in zone centrali.
Prendiamo atto che oltre a utenti virtuosi, che utilizzano la versatilità del mezzo in modo intelligente e corretto, si susseguono gli incidenti, anche mortali in molte città d’Italia con protagonisti conducenti di monopattini.
Abbiamo preso atto con piacere delle norme più restrittive introdotte dal governo nell’ultima modifica del Codice della Strada ma, allo stato, chiediamo con forza una intensificazione dei controlli ad opera degli organi preposti affinché i cittadini non debbano più assistere alle scene che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno: mezzi manomessi, sino a rendere possibile toccare velocità tipiche di un motociclo, utilizzo improprio da parte di minori di anni 14, magari con trasportato al seguito, utilizzo in ore notturne senza l’ausilio di alcun sistema di sicurezza (fanalini) .