Grande entusiasmo al Teatro Alighieri di Ravenna da parte di un pubblico che, seppure ancora contingentato, ha accolto trionfalmente il doppio concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti come anteprima della 32/a edizione di Ravenna Festival. Il ritorno alla musica, finalmente con il pubblico in presenza, dopo la lunga chiusura causata dall’emergenza sanitaria, che il 10 maggio per la celebre orchestra viennese si ripeterà a Firenze e l’11 a Milano.
Per i Wiener si tratta dell’undicesima volta al Ravenna Festival, una cosa resa possibile dal profondo rapporto di collaborazione e di stima con Riccardo Muti che sul loro podio sale ormai da cinquant’anni. Con gesto “sereno e gioioso, come sempre misurato e denso, ma libero, quasi danzante” il maestro li ha diretti prima nell’ouverture Calma di mare e viaggio felice di Mendelssohn (brano comune al doppio appuntamento), poi nella Quarta Sinfonia di Robert Schumann e nella Seconda di Johannes Brahms. L’orchestra respira con Muti, ed è quasi impossibile dar conto della grana del suo suono, delle infinite sfumature dinamiche di cui è capace, della trasparenza della trama timbrica, della perfezione delle lunghe arcate, delle straordinarie emersioni solistiche. Muti dipana il filo invisibile di una danza sospesa e i musicisti ne colgono ogni cenno, ogni minima inflessione.
Infine, quasi scherza rivolgendosi al pubblico: “Cosa volete? Un valzer? L’abbiamo preparato per voi!” È il Kaiser-Walzer di Johann Strauss, un bis forse scontato se sul palcoscenico ci sono i Wiener, ma che è una sorta di “capodanno” di una ripresa, di una rinascita, che parte proprio da Ravenna, città che i filarmonici di Vienna sentono come loro seconda casa in Italia.
(ANSA)