Il treno delle 7.55 che collega Ravenna a Bologna nella mattinata di venerdì 9 novembre si è presentato ai pendolari con solo due carrozze operative, mentre un terzo vagone era presenta ma chiuso ai passeggeri. I viaggiatori, come sempre numerosi, sono così stati costretti a salire a bordo di un convoglio incapace ad accoglierli tutti, con i relativi disagi che sono conseguiti. Alcuni viaggiatori, inoltre, si sono ritrovati impossibilitati a salire sul treno a causa dello scarso spazio a disposizione.
“Quanto è accaduto oggi a Ravenna dimostra quanto la Regione abbia a cuore l’efficienza dei servizi ferroviari e la qualità dei viaggi dei nostri pendolari. Abbiamo un presidente di giunta e un assessore ai Trasporti che si stracciano le vesti per la Cispadana e altre grandi opere inutili ma che continuano ad ignorare la situazione delle nostre linee ferroviarie”. È questo il commento di Andrea Bertani, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al grave disservizio che si è verificato stamattina sulla linea Ravenna-Bologna e che ha costretto i pendolari che viaggiavano sulla corsa delle 7.55 in partenza da Ravenna a viaggiare stipati come sardine a causa della riduzione del numero di carrozze messe a disposizione. “L’episodio di oggi, l’ultimo di una lunga serie, è emblematico dell’abbandono in cui versa addirittura il materiale rotabile, quindi non solo le linee – spiega Andrea Bertani – Da anni si promettono treni nuovi, ma non si sa dove siano. O, meglio, ormai lo si può immaginare: Donini vuole che arrivino a poche settimane dal prossimo voto regionale, come se fosse un regalo di Babbo Natale, sperando che i pendolari abbocchino anche stavolta. Sulla linea Ravenna-Bologna i disagi di oggi si sommano a continui ritardi, frequenze insufficienti, materiale invecchiato, tempi identici a quelli di quaranta anni fa. Oggi c’erano solo due carrozze disponibili rispetto alle 6-8 abituali ma spesso i passeggeri sono costretti a viaggiare in piedi fino a Imola. La Regione è corresponsabile di questa situazione perché ha sempre rifiutato le nostre proposte per un contratto di servizio con Trenitalia-Tper che preveda serie penali in caso di ritardo o di inadeguatezza evidente dei convogli. Si sente parlare di ferrobonus per le merci ma dovremmo parlare anche di ferromalus, come per le assicurazioni: ritardi oltre i dieci minuti o condizioni come quelle di oggi devono comportare l’immediata restituzione del biglietto, o di percentuale congrua del costo nel caso di abbonamenti” conclude Andrea Bertani.