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Treno bloccato per tre ore, temperature insostenibili e aria condizionata spenta, viaggiatori senza acqua e assistenza. È scoppiata una sorta di rivolta su un convoglio ferroviario che stava percorrendo la linea Ancora-Piacenza alla vigilia di Ferragosto, rimasto bloccato dopo aver lasciato la stazione di Faenza poco dopo le 16.30. La vicenda è oggi al centro anche di un’interrogazione in Regione da parte del consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia.

Per sfuggire dal caldo e trovare un po’ di refrigerio, i passeggeri sono stati costretti a rompere i vetri e ad aprire, forzandole, le porte del treno, trovando riparo all’ombra della vegetazione ai lati dei binari. Fra i passeggeri anche diverse famiglie con bambini di pochi anni e persone con animali. Moltissime le persone a bordo delle carrozze in viaggio per il 14 agosto. Non sono mancati purtroppo malori e panico. 

Il consigliere regionale Tagliaferri nel sottolineare le condizioni particolarmente difficili che si sono registrate all’interno del convoglio in un momento climatologicamente così estremo come quello attuale, denuncia non solo il blocco di numerose ore, ma la totale assenza di una qualsivoglia forma di assistenza ai passeggeri intrappolati nelle carrozze.

A generare il blocco è stato un incendio a ridosso dei binari. L’alimentazione è stata interrotta causando l’interruzione della circolazione sia in direzione di Bologna, sia in direzione di Ancona. Senza corrente elettrica, i treni sono rimasti anche senza aria condizionata. Come da norme di sicurezza, il personale di Trenitalia non ha potuto far scendere i passeggeri dal treno, fino a quando non sono stati gli stessi passeggeri a ribellarsi.

Solo dopo ore, il treno è potuto ripartire, trainato da una locomotiva a diesel fatta arrivare appositamente per aggirare la mancanza di corrente lungo la linea ferroviaria. Nel frattempo anche l’intervento dei Vigili del Fuoco per spegnere l’incendio all’origine dell’incidente era terminato e il viaggio è potuto riprendere.

Stante l’accaduto, il consigliere regionale Tagliaferri chiede all’esecutivo regionale “di intervenire perché non si ripetano le scene a dir poco vergognose registrate nell’occasione” e come sia stato possibile che, in una situazione di emergenza, “centinaia di passeggeri siano stati lasciati chiusi dentro i vagoni come scatole di sardine senza che nessuno abbia provveduto a sincerarsi delle loro condizioni mediche, accalcati in situazioni per altro ben poco compatibili con la vigente normativa anti Covid”.

L’esponente di Fratelli d’Italia, poi, sollecita la Regione a rimborsare il biglietto ai “malcapitati viaggiatori porgendo le scuse per quanto accaduto”, e, contestualmente, chiede se il guasto registrato, riguardi un convoglio “Pop” o “Rock” e quindi “ascrivibile in qualche modo alle condizioni di scarsa affidabilità mostrate da questo materiale rotabile”.