Un trafilamento dall’argine a Traversara, nella zona interessata ancora dai lavori di consolidamento. È questo il bilancio del fine settimana di allerta meteo a Bagnacavallo, dove i residenti di Traversara sono stati fatti evacuare dalle loro case per paura di una nuova inondazione del piccolo centro abitato.

“Le piene indeboliscono ogni volta argini già provati, mettono a dura prova quelli nuovi e in costruzione. Finita anche questa emergenza, procederemo con le verifiche della situazione in tutti i tratti fluviali del nostro territorio. E anche noi, persone e comunità, ne usciamo, come gli argini, feriti e più fragili.”

Il sindaco di Bagnacavallo ha quindi inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per chiedere “risposte efficaci” che aiutino ad uscire dall’emergenza.

“Mi ero ripromesso di scrivere al Governo e al Presidente della Repubblica a un mese esatto dalla alluvione del 19 settembre, quella che ha colpito duramente Traversara, ma ancora Boncellino e Villanova. L’ho fatto, ieri, in un giorno in cui purtroppo il nostro territorio era di nuovo in allerta rossa e mentre nuovamente 1200 cittadini del nostro Comune venivano evacuati.
Un’emergenza nell’emergenza che rischia di diventare quotidianità se non verranno presi seri provvedimenti in queste ore, in questi minuti.
Questi fenomeni atmosferici e le condizioni concomitanti, non possono essere più visti come eccezioni. È sotto gli occhi di tutti.
Tutti dobbiamo costruire una nuova modalità di vivere il territorio, i fiumi, le condizioni metereologiche.
L’allerta rossa non era, come qualcuno ha scritto, “un modo per creare allarmismo e tutelarsi come amministratori”, dimostra, invece, ancora una volta, che i modelli metereologici erano esatti.
Non ci sono soluzioni facili e immediate, se ci fossero davvero non le avremmo forse già messe tutte in atto?
Servono azioni concertate con tutti gli enti che si occupano del fiume, serve un ripensamento su come sono i fiumi oggi, serve capire come metterli in sicurezza e come viverci vicino.
Serve anche una formazione al rischio idrogeologico per tutta la popolazione. Dover allontanare i curiosi nelle aree pericolose con le forze dell’ordine anche nella giornata di oggi, con l’ordinanza di evacuazione totale in corso, con gli alert inviati e i richiami alla sicurezza è una cosa che ci deve far riflettere.
Vorrei raccontarvi quanto le istituzioni siano molto più vicine ai cittadini di quanto si pensi oggi, vorrei potervi raccontare le facce stanche e la disponibilità con cui moltissimi nel silenzio degli uffici e non solo si adoperano ovunque per far si che ci siano meno danni possibili, che le persone si salvino. Lo farò, in tempi più tranquilli, ringraziando tutti. Sto parlando di tutto il sistema che permette di avere risposte tempestive ed efficaci nell’emergenza.
Ora però chiediamo di avere risposte tempestive ed efficaci anche nella ricostruzione, perché dall’emergenza vogliamo uscire per poter costruire una nuova normalità anche nelle aree fluviali.”