Traversara. Chiusa l’infiltrazione d’acqua. Priolo: “O mettiamo in campo i piani speciali o dovremo gestire sempre l’emergenza”

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A Traversara si lavora per continuare a chiudere la breccia sul fiume Lamone e ricostruire l’argine distruttosi con la terza alluvione del 18-19 settembre scorso. Accompagnata dal Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa e dalle forze dell’ordine, la presidente facente funzione della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo oggi si è recata sul luogo dei lavori, per poi confrontarsi con la stampa. Dal cantiere, nella notte appena trascorsa, è uscita l’acqua che è tornata ad allagare la zona rossa della frazione di Bagnacavallo, quella più duramente colpita lo scorso settembre, dove la piena ha sventrato alcune abitazioni. Un altro sopralluogo sulla zona è stato compiuto dalla Procura di Ravenna, che anche sulla rotta di Traversara ha aperto un’indagine, così come avvenuto per tutte le rotture dei mesi precedenti.

I lavori di ripristino nel frattempo hanno permesso di chiudere l’infiltrazione di acqua verificatasi nella notte. L’area interessata dagli allagamenti è molto più limitata rispetto al fenomeno dello scorso 19 settembre.
“Alla luce delle previsioni meteo e visti i tempi ristretti, il cantiere ha consentito comunque di sopportare una grossa sollecitazione trafilando acqua attraverso le palancole. Questo ha  permesso di non far collassare l’argine compromettendo l’intera opera con danni più importanti di quelli che si sono verificati. In questo modo si sta riuscendo, in breve tempo, a far defluire le acque attraverso la rete consortile dei consorzi di bonifica”.
L’acqua, proveniente dal Lamone, ha iniziato a trafilare questa mattina verso le 3.30, penetrando in alcuni campi e in una zona del borgo, raggiungendo un’altezza di una decina di centimetri. “Le ditte, già allertate da ieri di questa possibilità, hanno lavorato ininterrottamente posando nuovi massi ciclopici fino a fermare la trafilatura. Così come non corrisponde al vero che il cantiere di messa in sicurezza aperto lo scorso 19 settembre, a seguito dell’imponente sormonto dell’argine che ha allagato e pesantemente danneggiato la frazione, abbiano subito rallentamenti: i lavori sono proseguiti senza sosta, seguendo le indicazioni tecniche, e sta proseguendo tuttora, mentre defluisce lentamente la piena della scorsa notte del Lamone”.