“Risolvere in maniera definitiva il problema della sicurezza e assicurare ai cittadini dei Comuni della Bassa Romagna un servizio di trasporto ferroviario o un trasporto pubblico su gomma sostenibile sul piano economico, ambientale e sociale”. Ad oggi esiste una ferrovia ferma allo stato precedente e un ponte sistemato sopra il livello degli argini.
E’ la richiesta delle consigliere Mirella Dalfiume e Manuela Rontini (Partito democratico) alla giunta con un’interrogazione che ribadisce i problemi sulla linea ferroviaria Lavezzola-Faenza, dopo i lavori di ripristino a seguito dell’alluvione del maggio 2023, che fece registrare la rottura degli argini del fiume vicino al ponte ferroviario nel comune di Sant’Agata sul Santerno. L’assessore a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini, ha risposto in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.
“Sul ponte di Sant’Agata – ha affermato l’assessore – dopo l’alluvione e i lavori di somma urgenza, c’è stato un confronto fra Regione, Rfi, Agenzia di sicurezza del territorio, Protezione civile e Autorità di bacino. Il commissario, con l’Autorità di bacino, predispone i piani speciali per gestire l’emergenza. Rfi doveva fare uno studio di dettaglio sul ponte, ed è stato garantito il rispristino degli argini. Le prime indicazioni sono già nel piano speciale del commissario che dovrebbe essere approvato”. Attualmente, all’attenzione del commissario c’è lo studio compatibilità idraulica che sarà realizzato in 5 mesi. Dopo la chiusura della linea ferroviaria, Rfi ha avviato uno studio di compatibilità idraulica sulla tratta Lugo-Lavezzola. L’esercizio transitorio è in fase di valutazione, e, se autorizzata sarà pronta in 5 mesi. Per adeguare il ponte alla nuova quota sarà realizzato un impalcato, il cui progetto sarà sottoporre alla valutazione. “Per quanto riguarda il Trasporto pubblico locale, dopo un’accordo – ha continuato Corsini – è stata realizzata l’integrazione e Trenitalia-Tper consente l’accesso ai bus sulla linea Faenza-Lugo-Lavezzola. Oggi quattro bus sostituiscono i treni”.
Dalfiume ha ricordato che “la vicenda ha preoccupato i cittadini di Sant’agata che chiedevano anche qualità e sicurezza del trasporto nella Bassa Romagna. Ci sono 100mila abitanti che rischiano di vedere la morte ingloriosa di una tratta di ferrovia. Perderla sarebbe un depauperamento del territorio”.
In seguito ai lavori di ripristino dell’argine, la consigliera dem ha affermato nell’interrogazione, come “la quota alta dell’argine, nel tratto del tracciato ferroviario, risultava essere superiore di circa 80/100 cm rispetto al piano del ferro: a vista d’occhio il dislivello tra argine e tratta ferroviaria del ponte risultava notevole e destava perplessità circa la contiguità ferroviaria tra piano dell’argine e piano del ponte”.
La situazione induceva quindi il sindaco di Sant’Agata sul Santerno a chiedere chiarimenti a RFI Toscana su quale intervento attuare per non compromettere la funzionalità degli argini in caso di eventi estremi e, emergendo anche l’ipotesi che tra le varie concause del crollo dell’argine vi fosse anche il ponte ferroviario, fu poi chiesta anche al commissario straordinario generale Francesco Paolo Figliuolo un’analisi dell’impatto dell’infrastruttura oltre ad azioni immediate per l’eliminazione dei rischi. La Regione decretava nello scorso agosto la sospensione dei lavori per la riapertura della linea ferroviaria con il contemporaneo impegno di Rete ferroviaria italiana per la progettazione di un nuovo ponte ferroviario da inserire nei piani di ricostruzione.
“Dopo il ripristino della linea ferroviaria alla quota preesistente – ha proseguito Dalfiume – non è però stato attivato l’esercizio provvisorio del servizio, con l’adozione di un sistema di preallarme e prevenzione del rischio analogo a quello utilizzato per il ripristino della linea Faenza- Firenze per il rischio di frane, ma si è proceduto alla sopraelevazione degli argini anche in corrispondenza del ponte”. Dalfiume ha ricordato come la linea del Santerno serva i comuni di Conselice, Massa Lombarda, Sant’Agata sul Santerno, Lugo, Cotignola e Faenza e rappresenti l’unico collegamento su ferro per la Bassa Romagna.