Si è parlato di trapianto ad altissimo livello, nel “Workshop sui trapianti” tenuto dal direttore del Centro Nazionale Trapianti (Cnt), dottor Alessandro Nanni Costa e dalla dottoressa Letizia Lombardini (sempre del Cnt). L’incontro, organizzato dal Dipartimento Oncoematologico di Ravenna, dell’Ausl Romagna e svoltosi nei giorni scorsi presso l’Ospedale “Santa Maria delle Crosci”, è stato aperto dal dottor Francesco Lanza (direttore dell’Ematologia di Ravenna) e dal dottor Pietro Querzani (direttore della Neurologia). Un'”accoppiata” non casuale. Tra i due reparti vi è infatti una strettissima collaborazione rispetto all’utilizzo di trapianto autologo di cellule staminali in persone affette da sclerosi multipla.
I lavori si sono aperti proprio col dottor Nanni Costa che ha illustrato, a tutto tondo, la situazione del trapianto di organi e tessuti e cellule in Italia. Quindi la dottoressa Lombardini su “Nuovi aspetti regolatori nel trapianto di cellule staminali”. Mentre l’illustrazione di quanto si fa a Ravenna è stata effettuata dai dottori Lanza, Querzani e Piscaglia.
La sclerosi multipla é una malattia autoimmunitaria che interessa prevalentemente persone giovani, il cui trend é in aumento negli ultimi anni. Nel territorio del Ravennate si parla di circa 650 pazienti in carico al reparto di Neurologia. Dal 1993 ad oggi la terapia farmacologica della sclerosi multipla si è sviluppata in maniera estremamente significativa modificandone il decorso: negli ultimi 25 anni infatti la percentuale di pazienti con importante invalidità si è ridotta di circa il 30 per cento.
Un’ulteriore opportunità per i pazienti affetti da forme aggressive e resistenti anche alle più innovative terapie farmacologiche è rappresentata dal trapianto di cellule. Tale procedura, fino ad oggi limitata a pochi centri in Italia, è ora disponibile anche all’Ospedale di Ravenna grazie al lavoro congiunto di una equipe multidisciplinare coordinata, appunto, dalla Ematologia e dalla Neurologia. L’aspetto innovativo è proprio la creazione di un team multidiscilplinare che a fronte di un’attenta selezione dei pazienti neurologici potenzialmente candidabili (va ben precisato infatti che questa terapia non è fruibile da tutti i pazienti con sclerosi multipla ma solo da una piccola percentuale affetta da forme particolari di malattia), ha portato ad iniziare le procedure di trapianto, condotte dalla Ematologia. Tutto ciò è stato reso possibile da un lavoro in squadra che ha visto la collaborazione di ematologi, neurologi, fisiatri, trasfusionisti, laboratoristi, nutrizionisti e psicologi.