Giulia Truninger Lavatura aveva progettato tutto dal 22 dicembre. Lo ha confessato la donna al pubblico ministero durante l’interrogatorio al Bufalini di Cesena, dove la 41enne è ricoverata dopo il salto nel vuoto che ha portato alla morte della figlia Wendi e del cane di famiglia. Al magistrato Stefano Stargiotti, la donna ha confessato di aver esaminato più volte il piano che aveva elaborato nella sua mente: uscire sull’impalcatura dalla finestra di casa per poi gettarsi nel vuoto insieme ai sui affetti più cari. La paura era quella di incappare in un operaio al lavoro o che nell’impalcatura ci fosse un allarme.
Anche la scelta della finestra dalla quale uscire non è stata casuale. Se fosse stata utilizzata la finestra della camera da letto, il marito avrebbe potuto accorgersi di qualcosa.
Così la notte prima del tragico gesto, Giulia Truninger Lavatura si è alzata da letto, ha dato da mangiare al cane, com’era solita fare, e si è poi coricata sul divano fino a quando non si è decisa ad agire. Ha sistemato il pouf davanti alla finestra ed è andata a prendere la figlia.
Nell’interrogatorio la donna ha chiarito di non aver somministrato alcun tipo di sonnifero alla figlia. Tuttavia l’elemento dovrà essere accertato dalle analisi del sangue disposte dalla procura.
Un altro elemento da accertare è quello legato alla decisione di sospendere la terapia, sospensione avvenuta agli inizi di dicembre. La donna ha dichiarato di non aver più preso i farmaci prescritti dal centro di salute mentale su consiglio di una persona e di averli buttati nella spazzatura. Il tutto di nascosto dalla famiglia.
Le indagini ora dovranno chiarire se questa persona esiste veramente.
Gli stralci del verbale dell’interrogatorio sono stati pubblicati dalla trasmissione Ore 14 di Rai 2