Il riconoscimento, consegnato il 3 ottobre al Tecnopolo Bologna nell’ambito dell’«After Festival», è stato assegnato seguendo i valori più alti ottenuti in base a Desier, l’indice di digitalizzazione dei Comuni dell’Emilia-Romagna che tiene conto delle buone pratiche di trasformazione digitale sul territorio. I due Comuni erano stati premiati anche all’edizione 2023 del premio.
Il premio ai due Comuni della Bassa Romagna è stato motivato per «lo sviluppo digitale delle imprese del territorio, una maggiore apertura e multicanalità nell’accesso ai servizi digitali, e le opportunità di crescita delle competenze digitali della cittadinanza».
Tra il 2020 e il 2024 sul territorio regionale tra fondi statali, regionali, europei e Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) sono stati investiti oltre 410 milioni di euro per realizzare gli obiettivi dell’Agenda digitale. Non solo hardware, con connessioni in fibra ottica o via radio per portare internet ad alta velocità ai cittadini o supercomputer per le pubbliche amministrazioni, ma anche software, con soluzioni come LepidaID, l’identità digitale usata da 1,3 milioni di cittadini.
Il DesiEr (Digital economy and society index Emilia-Romagna) è un indice sintetico, composto da quattro dimensioni (connettività, capitale umano, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici online) che misura la digitalizzazione dei Comuni della regione in ottica relativa di posizionamento all’interno di questo perimetro geografico. È composto da 60 indicatori a livello comunale per 330 Comuni, e i dati impiegati sono per la maggior parte pubblici e scaricabili da internet (parte dei dati sono raccolti dal coordinamento dell’Agenda digitale dell’Emilia-Romagna e Art-Er).
L’indice nasce per portare a livello locale e comunale l’indice Desi, prodotto annualmente dalla Commissione europea per gli stati membri e dal Politecnico di Milano per le regioni italiane: vuole essere uno strumento a disposizione degli amministratori locali e degli enti del territorio per individuare non solo buone pratiche da diffondere, ma anche divari da colmare, ambiti prioritari su cui intervenire, per monitorare l’evoluzione degli indicatori della digitalizzazione nel tempo e tra i territori.