“Il candidato presidente del centrosinistra Michele de Pascale è impegnato in questi giorni a girare la nostra regione per conoscere di persona i problemi dell’Emilia-Romagna. Per questo gli proponiamo di muoversi in treno, così potrà toccare con mano la necessità di avere più treni, di superare i frequenti disservizi e le cancellazioni delle corse che quotidianamente lasciano a piedi, senza alternative, pendolari e abbonati. Abbonati che, come ha denunciato di recente Europa Verde con un’interrogazione alla Giunta regionale, non usufruiscono nemmeno più (come avveniva fino al 2018) di un mese di abbonamento gratuito quale piccolo risarcimento dovuto per i disservizi subiti.
Lacune e disservizi del servizio ferroviario contrastano con la non più rinviabile svolta verde da realizzare in Emilia-Romagna, svolta che passa necessariamente anche dal potenziamento della mobilità su ferro e dalla realizzazione di un servizio ferroviario regionale affidabile, comodo, con frequenze delle corse cadenzate al minuto. Il modello da copiare è quello della Svizzera, che garantisce la regolarità di arrivi e partenze nelle stazioni toccate dalla densa rete del loro trasporto ferroviario locale.
Spostarsi in treno deve diventare la prima scelta per tutti, e non essere più l’opzione residuale per chi non può usare l’auto. De Pascale ha giustamente definito l’inquinamento dell’aria come causa di malattie degenerative in costante aumento in Emilia-Romagna. La cura del ferro è la medicina per curare l’aria e quindi la nostra salute. Eppure, ci sono ancora progetti incompiuti da anni, come il Servizio Ferroviario Metropolitano nel bacino bolognese che tocca anche le province confinanti.
La cura del ferro deve riguardare anche il trasporto delle merci. Al contrario si vuole resuscitare la Tibre, l’eterna incompiuta, ovvero il collegamento di 90 chilometri (dei quali appena dieci realizzati) tra i porti dell’alto Tirreno e l’autostrada del Brennero, quando è noto che l’Austria intende impedire l’attraversamento del suo territorio da parte dei Tir. Occorre invece far confluire risorse e progetti sulla realizzazione di una rete di trasporto ferroviario di persone e merci competitiva con la mobilità su gomma, se si vuole davvero potenziare con i fatti la mobilità sostenibile nella nostra regione.
De Pascale cominci col misurare la febbre della Bologna-Ravenna, della Piacenza-Rimini, della Bologna-Porretta: vedrà che c’è molto da fare. Nel XXI secolo una regione tra le più ricche d’Europa quale è l’Emilia-Romagna non può non avere un sistema di mobilità ferroviaria di livello europeo.
Per questo obiettivo ci battiamo come Verdi-Europa Verde e chiediamo risposte e impegni chiari”.