“ViVi il Verde”, la rassegna regionale che dal 2014 porta alla scoperta dei giardini e dei parchi dell’Emilia-Romagna, propone per il terzo anno consecutivo il programma delle “Passeggiate Patrimoniali”, un calendario di oltre cinquanta eventi che invitano a scoprire e a “vivere” il nostro territorio, soffermandosi su quei parchi e giardini storici pubblici o privati dichiarati di interesse culturale dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs 42/2004).
Per questo la Regione Emilia-Romagna ha promosso nel mese di maggio 2024 un Avviso Pubblico, rivolto a soggetti pubblici e privati, destinato a sostenere progetti di valorizzazione dei parchi e giardini storici tutelati presenti sul territorio regionale.
Ai soggetti interessati è stato richiesto di realizzare una o più “passeggiate patrimoniali”, vere e proprie “immersioni” nel patrimonio verde che consentano l’esplorazione del Parco/Giardino, con approfondimenti storico-culturali relativi anche ai beni culturali eventualmente connessi (rocche e castelli, ville e palazzi, etc).
L’esito del bando è il programma di “ViVi il Verde. Le Passeggiate Patrimoniali 2024”, che vede la realizzazione di 11 progetti disseminati sul nostro territorio. Tutte le iniziative si svolgeranno a partire dal mese di settembre fino a dicembre 2024.

Le iniziative in provincia di Ravenna:

Un percorso guidato in bicicletta lungo lo storico “Canal Naviglio Zanelli”, antica via d’acqua costruita dal conte Scipione Zanelli e inaugurata nel 1782 dal Papa Pio VI. Il percorso verde del Canale Naviglio Zanelli collega idealmente e fisicamente, i due più importanti Parchi Regionali dell’area romagnola, quello della Vena del Gesso Romagnola e quello del Delta del Po, intrecciandosi nei territori che incontra, con il percorso rosso, itinerario di memoria, di arte, di storia e paesaggio e cultura.
Sono infatti numerosi e di grande interesse i giardini, i parchi che il canale lambisce e che l’iniziativa intende valorizzare. Saranno oggetto di visita più approfondita i seguenti giardini/parchi:

• VILLA ORESTINA E IL SUO GIARDINO STORICO (Faenza): attuale sede operativa del CEAS, la Villa è destinata ad ospitare un Centro Visita del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, con relativi servizi informativi ed educativi. Rappresenterà una vera e propria “PORTA” meridionale del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola. || podere prende nome dal padre domenicano F. Orestis, che costruì l’edificio lasciando la proprietà in eredità all’Inquisizione. Nel 1811 l’immobile apparteneva al generale Filippo Severoli. A metà Ottocento la proprietà passò al conte Càttoli, che lo trasformò riconducendo la villa ad uno stile neoclassico. 
Il giardino frontistante la villa è riconducibile al Giardino Italiano, anche se negli anni ha subito modifiche che ne hanno alterato l’aspetto elegante contraddistinto da forme geometriche, ordinate e simmetriche. Nel rispetto concettuale tipico del giardino all’italiana, che prevede che non si debba mai nascondere la vista delle campagne circostanti dalla villa e viceversa, la parte esposta a nord ha caratteristiche indirizzate ad una visuale paesaggistica panoramica, estesa alla fascia pedecollinare e alla pianurafino alla fascia costiera. 
E’ caratterizzata da un doppio filare di slanciati pini domestici che indirizzano l’ampia vista panoramica. La porzione di giardino sul retro della villa, si presenta come giardino informale, destinato al riposo e agli incontri sociali. E’ uno spazio più intimo, quasi un giardino segreto, in cui è presente un piccolo laghetto, articolato in due specchi tra loro comunicanti, alimentato dalle acque del vicino fosso stradale, a cui fanno cornice un maestoso esemplare di Phillyrea, tre querce ed altri elementi ottocenteschi, ancor oggi conservati.

• PARCO DELLA ROCCA – chiamato del Tondo (Faenza) : area verde soggetta a tutela e dal grande valore storico, essendo il più vecchio giardino pubblico faentino. Venne realizzato con il nome di “Parco dei Bimbi” nei primi anni ’60 sull’area dell’ex prato della Rocca, la sua funzione originaria, progressivamente ridottasi a partire dagli anni ’80 e oggi del tutto scomparsa, era quella di giardino zoologico. ll parco e stato oggetto, negli anni ’90, di un lungo restauro teso a conservare le parti migliori e riproponibili, riutilizzando invece in altro modole strutture zoologiche.

• Lungo il percorso si darà evidenza anche a: 
PROGETTO DEL “MUSEO DIFFUSO DEI CARRADORI” A GRANAROLO 
ECOMUSEODELLE ERBE PALUSTRI A BAGNACAVALLO 
RISERVA NATURALEDI ALFONSINE- Stazione Fornace Violani
MUSEO NATURA DI SANT’ALBERTO DI RAVENNA