Torna per la nona edizione Fèsta, il festival delle arti performative contemporanee organizzato da E Production a Ravenna, inaugurato il 15 ottobre, con un calendario di appuntamenti fino al 1 dicembre 2020. Fèsta incrocia il ricchissimo programma di Ravenna viso-in-aria, prima anta della prossima stagione teatrale curata da Ravenna Teatro, con il debutto cittadino, nei giorni scorsi, del nuovo spettacolo “OZ” di Fanny & Alexander, dedicato a un pubblico di adulti e bambini.
Il successivo appuntamento condiviso con Ravenna Teatro al Rasi è quello di domani, venerdì 23 ottobre, con il riallestimento, dopo il debutto al Ravenna Festival, della mise en espace “BUONA PERMANENZA AL MONDO. Majakovskji BPM” della compagnia faentina Menoventi. Il lavoro, che vede in scena un gruppo di cinque attori (Consuelo Battiston, fondatrice insieme al regista Gianni Farina della compagnia, Mauro Milone, Tamara Balducci, Federica Garavaglia e Leonardo Bianconi) trae ispirazione dalle vicende legate agli ultimi giorni di vita del poeta russo Vladimir Majakovskji e si sviluppa come una sorta di detection, un “giallo”, le cui coordinate vengono tracciate a partire dal prezioso volume di Serena Vitale “Il defunto odiava i pettegolezzi” (Adelphi).
All’interno del cartellone di Fèsta sono inserite anche le attività di gruppo nanou che presenterà, tra il 17 e il 25 novembre 2020, “Alphabet Et Ultra”, percorso di formazione e di ricerca sostenuto anche dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna che mette a disposizione dieci borse di studio per sostenere dieci danzatori europei selezionati tramite audizione. È prevista inoltre la condivisione pubblica dei materiali coreografici che emergeranno dal percorso: l’appuntamento è per il 25 novembre alle 18 alle Artificerie Almagià con “Alphabet et Ultra: Conversazione”.
A seguire, sempre il 25 novembre, viene proposto l’incontro pubblico sui linguaggi coreografici “Il corpo, la città: una questione di spazio”, in collaborazione con Ravenna viso-in-aria e Ravenna Teatro.
Il progetto di gruppo nanou vuole essere un contributo alla trasformazione della città come luogo di riferimento della danza contemporanea e della ricerca europea in ambito coreografico. Gruppo nanou ha inoltre dato avvio a una collaborazione con il duo musicale OvO: in occasione di Transmissions e nell’anno delle celebrazioni dantesche, i due gruppi riscrivono i rispettivi due ultimi progetti – l’album “MIASMA” e il lavoro coreografico in divenire “ARSURA” – per scatenare un immaginario personale che si avvale della forza dei rispettivi linguaggi. “CANTO PRIMO” è l’inizio di questo percorso: rigorosamente dal vivo, sarà presentato al Teatro Rasi il 26 novembre 2020.
Il 1 dicembre viene, inoltre, ospitato, negli spazi dell’Almagià, “I girasoli (Les Tournesols)” di Fabrice Melquiot, testo tradotto per la prima volta in Italia, una delle opere più recenti del pluripremiato autore francese. La regia è di Anna Amadori, tra l’altro in scena assieme ad altre tre attrici, ovvero Consuelo Battiston, Marina Occhionero e Giuliana Bianca Vigogna. Luigi De Angelis ha accompagnato con il proprio sguardo l’evoluzione del processo creativo. A chiudere la programmazione di Fèsta, nella stessa serata del 1 dicembre, la presentazione del libro “TBC Fanculo la quiete. 25 anni di teatro da discoteca in Italia e non solo”, volume che racconta per immagini la storia della Teddy Bear Company di Gerardo Lamattina e Luigi De Angelis.
Per l’artwork della nona edizione di Fèsta è stata invitata l’artista Margherita Manzelli a confrontarsi con il tema della fiamma, già protagonista nelle immagini guida delle ultime due edizioni del festival che erano state affidate rispettivamente a Michele Papetti (2018) e a Marco Mazzoni (2019). Margherita Manzelli ha gentilmente concesso la possibilità di utilizzare un particolare della sua opera pittorica Polka Dots (2011-2012).
“Quello con Fèsta – ha commentato l’Assessora alla Cultura Elsa Signorino – è ormai diventato un appuntamento consolidato. E quest’anno ci fa ancora più piacere vederlo riproposto. La volontà di presentare iniziative musicali, di teatro e danza – nonostante il periodo che ci troviamo a vivere – e la pronta risposta del pubblico sono ancora una volta la dimostrazione di come la cultura sia fondamentale all’interno dell’espressione, artistica e non, di ognuno di noi. Altrettanto significativa l’assegnazione di una borsa di studio a dieci danzatori. È necessario continuare a sostenere queste forme artistiche; ora più che mai la cultura deve continuare ad essere presente”.
Il programma di Fèsta è realizzato con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, BCC Ravennate, Forlivese e Imolese, e in collaborazione con Ravenna Teatro, gruppo nanou, Notte per Dante – Assessorato al Turismo e Transmissions Festival.