Torna a Faenza, in Romagna, la XV edizione dell’appuntamento itinerante nel quartiere del centro storico ad alta densità artistica. Dopo la pausa Covid l’evento, che nel 2019 ha contato oltre 15 mila presenze, torna nel suo format originale: tre giornate caratterizzate da tre diversi appuntamenti, tutti sempre e comunque incentrati sull’unione di Arte e Cibo come motori di convivialità e condivisione.
Tornano ad aprirsi portoni e cortili con combinazioni uniche ed inedite di artisti, ristoratori e cantina: case che ospitano gallerie d’arte, uffici trasformati in piccoli ristoranti, vie che diventano bar a cielo aperto, e tutto quanto rende speciale il percorso sempre nuovo che contraddistingue questo weekend nel cuore della Romagna.
Un format consolidato, con molte sorprese e risultati sempre nuovi, ma con una sostanziale novità organizzativa, nell’ottica di una ripartenza in sicurezza dei grandi eventi. Nella serata del venerdì, quella della cena itinerante, da sempre la più vivace e frequentata, è stato inserito l’utilizzo di un braccialetto-pass per accedere ai luoghi della alle consumazioni.
Come da tradizione un tema, inedito e inconsueto, unifica questa maratona, stimolando la creatività di chef, produttori, artisti, padroni di casa.
‘Facciamo una robina’ è una vera e propria dedica ad uno dei fondatori del progetto, Valter Dal Pane, ristoratore ma soprattutto agitatore culturale. Nel decimo anno dalla sua scomparsa anche Distretto A si unisce al ricco programma di celebrazioni faentine, il Valzer di Eventi, intitolando la tre giorni con una delle sue frasi più ricorrenti.
Diceva ‘Facciamo una robina’ per farci sapere che gli stavano bollendo in testa nuove idee. Per noi è anche una variazione ai classicissimi romagnoli ‘Fata rôba’, ‘S’èla sta rôba’, ‘A fasé ‘na rôba’, declinati nel diminutivo che racconta anche come vogliamo rientrare in punta di piedi e con umiltà dopo questi mesi difficili per l’enogastronomia. Un nostro ritorno alle origini.
L’artista invitato a misurarsi con il tema “robine” è stato Nero/Alessandro Neretti, che lo ha ironicamente interpretato e con il quale le grafiche Sofia Banzola e Giulia B.Francalanci, hanno declinato per l’immagine coordinata dell’evento. L’artista sarà presente anche con un suo evento venerdì 27 nello studio di architettura Bartoletti e Cicognani.
Il programma in breve.
Venerdi 27 maggio CENA ITINERANTE
Realtà gastronomiche della città, ma anche ristoratori e cantine fra le più interessanti della regione, per una sola sera aprono una postazione temporanea ed inedita nel quartiere faentino, arricchita dalla presenza di
installazioni artistiche. La formula è sempre la stessa ma per accedere alle consumazioni e, quindi fruire in maniera corretta alla cena itinerante, è necessario dotarsi di un braccialetto-pass, nell’idea di ridurre l’afflusso negli spazi privati evitando ingorghi ed assembramenti. Una formula che riassume il desiderio di ripartire con i grandi eventi, inserendo nuove prassi di socialità. Quindi l’ingresso resta libero ma la consumazione richiede il pass, acquistabile sul sito di Distretto A oppure anche la sera stessa, in due proposte. Il semplice pass “una robina” costa 5 euro, mentre con 10 euro si viene dotati del pass “tante robine” che comprende il classico kit bicchiere con taschina e pin dedicato all’evento. Accesso è comunque libero in tutto il quartiere, aperto a tutti coloro che vogliono passeggiare, godersi le atmosfere e le situazioni en plein air.
Come al solito la scelta è molto ampia. “Faremo una robina” in 46 spazi diversi che aprono le loro porte per accogliere 24 ristoratori, 22 cantine, 5 birrifici e 9 cocktail bar. Ci sono gli affezionati e storici locali del territorio, come Clandestino, Mens Sana, Osteria della Sghisa, San Biagio Vecchio e proposte pop up come Postrivoro e gli ormai istituzionali Senegal Boys (progetto food di vicinato inventato dallo stesso Valter). Moltissimi sono i locali della Romagna che continuano a scegliere Distretto A per le loro trasferte come Loco Squad, Marè, Locanda di Bagnara, l’Acciuga, e new entry come L’Osteria Del Povero Diavolo, Agrofficinina e Villa Monty Banks. Distretto A lascia sempre anche spazio ai progetti benefici, ospitando le raccolte fondi di Lioness, Aiuto Materno, La Bottega della Loggetta, Dress Again ed il Comitato dei Genitori della Scuola Pirazzini. Non mancherà ovviamente il ‘Baretto del Distretto A’ con i drink di Monica E Tonica.
Nella stessa sera aprono le installazioni artistiche, con un percorso che parte idealmente da una ex officina. È il Blocco A, spazio liquido dall’indirizzo sempre diverso, galleria d’arte itinerante a cura di Distretto A, questa volta in collaborazione con Habitat, progetto di residenze e laboratori collettivi nato per rispondere al tema della rivitalizzazione dei borghi italiani e del loro patrimonio culturale. Per continuare come sempre in spazi ed interventi eterogenei: dalla scuola di quartiere, a case mai aperte prima che diventano piccole gallerie, a cortili che non hanno mancato un’edizione. Si passa dal Museo Zauli che celebra nello stesso weekend il suo ventennale, alla nuova galleria Latte Project Space, per continuare in studi d’artista come quello dello scomparso Danilo Melandri. Mostre, case private, performance, dj set, conversazioni, parate, che si alternano nelle tre giornate, in un programma da consultare attentamente nell’oramai classico programma/mappa pieghevole.
Sabato 28 maggio CENA IN STRADA – LABORATORI – VISITE GUIDATE
Che sia la tavolata improvvisata delle prime edizioni, o la presenza dei food truck, il sabato è all’insegna dello street food. In questa edizione sarà Scamporella a curare l’appuntamento in Via Croce. ‘Talvolta nel Distretto A’ è un menù di quattro portate cucinate da DOC Cesenatico, con i vini della Torre di Oriolo, servito in unico grande tavolo da condividere con amici vecchi e nuovi, allestito con il celebre stile del format.
Nel programma sono indicati tutti gli spazi aperti da visitare nella serata fra i quali lo studio di Danilo Melandri e la mostra.
Nel pomeriggio sono previste alcune passeggiate: insieme al centro anti-violenza SOS Donna per celebrare l’apertura di Casa Nicoletta, con Torre dell’orologio alla scoperta di dettagli insoliti del centro, con l’architetto Ennio Nonni per visitare la collezione del MUS.T – Museo Settore Territorio, oltre ad una visita guidata del Museo del Risorgimento. Quest’anno il programma si arricchisce anche delle conversazioni sul Restauro di opere d’arte nel laboratorio di Maria Letizia Antoniacci.
Torna anche l’attenzione al saper fare con i laboratori artistici ed artigianali per bambini e adulti che si alternano in spazi diversi fra sabato e domenica: la stop motion con Stefano Tedioli, la stampa, la falegnameria, la street art e la sartoria sono fra le proposte per grandi e piccoli. Una novità per chi ha voglia di cambiamenti: Verena Alpi
Domenica 29 maggio COLAZIONE & VISITE GUIDATE (e laboratori!)
Per l’ultima giornata del week end il Distretto A si organizza come sempre per godersi il quartiere alla luce del mattino, all’insegna del relax e della scoperta.
Si parte con la colazione di O’Fiore Mio Hub nello studio di architettura Bartoletti Cicognani, con annesso giardino museale a disposizione, ma i ritardatari possono passare direttamente al Quazàr coworking per un brunch, accompagnato da arie di Mozart e Chopin, preparato da NOVE100 e servito nella Sala della Lirica decorata dai fratelli Liverani. Nel corso del brunch si svolgerà in biblioteca, per gli interessati di architettura d’interni, una chiaccherata informale sul colore nello spazio con Bianca Maria Canepa.
Partiranno anche due passeggiate in bicicletta per chi vuole muoversi e scoprire percorsi nuovi: uno lungo quello che collega opere e sculture in ceramica del Museo all’Aperto di Opere d’Arte Contemporanea; ed un
secondo dedicato all’Architettura: Paolo Rava, guida d’eccezione, condurrà il percorso alla scoperta delle opere di Filippo Monti. Introdurrà la figura dell’architetto Claudio Piersanti e, grazie alla collaborazione con l’Ordine degli Architetti della provincia di Ravenna, sarà riconosciuto un credito formativo professionale agli architetti partecipanti. Per chi invece desidera restare in zona lo studio del fotografo Raffaele Tassinari è aperto per scoprire i segreti della fotografia d’altri tempi sul ritratto, oppure dedicarsi ai laboratori di street art e di sartoria.