Estesa la possibilità di effettuare il test sierologico gratuitamente anche a educatori che lavorano con i giovani (che operano, ad esempio, in centri di aggregazione giovanili, oratori, scout e ludoteche) e a istruttori sportivi. Approvato anche emendamento di Forza Italia per estendere i controlli agli studenti universitari fuorisede e a quelli stranieri (anche in Erasmus)
La commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Ottavia Soncini, ha approvato, con voto unanime, una risoluzione presentata dalla maggioranza assembleare, prima firmataria Lia Montalti del Pd, per rafforzare le azioni di screening sul territorio, coinvolgendo tutte quelle categorie che operano con i più giovani.
L’atto è stato sottoscritto anche da Ottavia Soncini, Giuseppe Paruolo, Marcella Zappaterra, Katia Tarasconi, Roberta Mori, Stefano Caliandro, Manuela Rontini, Marco Fabbri, Federico Amico, Palma Costi, Matteo Daffadà, Marilena Pillati, Stefania Bondavalli, Massimo Bulbi, Nadia Rossi, Giulia Pigoni, Francesca Marchetti e Francesca Maletti.
Montalti e colleghi chiedono, inoltre, alla Giunta che “questo controllo non rappresenti un unicum, ma che i test, sempre su base volontaria, siano effettuati periodicamente per continuare a mantenere standard alti di sicurezza e prevenzione”.
La commissione ha approvato anche tre emendamenti al testo della risoluzione.
Con il primo, a firma Valentina Castaldini (Forza Italia), si chiede l’estensione dei test agli studenti universitari fuorisede e a quelli stranieri (anche in Erasmus). Mentre con gli altri due emendamenti, presentati dalla maggioranza (a firma Montalti, Zamboni, Tarasconi, Marchetti, Rontini e Maletti), si sollecita di effettuare i test anche ai nonni, “punto di riferimento- ha spiegato Montalti- per le famiglie nella gestione dei figli”.
Anche Marco Lisei di Fratelli d’Italia ha ribadito, sempre sul tema test sierologici, “la necessità di estendere ulteriormente questo strumento”. Evitando, ha aggiunto, “imbuti burocratici, come in passato”.
Mentre Simone Pelloni (Lega), sullo stesso tema, ha ricordato che azioni analoghe in Veneto erano già state attivate tre mesi fa, lo scorso luglio.