“Il voto che esprimo è stato maturato all’interno del coordinamento della bassa Romagna del terzo polo e cioè Italia Viva e Azione. Sentiamo la responsabilità di non mandare all’aria quello che di buono è stato fatto fino a oggi, per cui il voto non è contrario. Ma questo non è il nostro bilancio di previsione, non abbiamo partecipato alla sua stesura e quindi è giusto che lo approvi la maggioranza prendendosi tutti i meriti e le critiche, il voto è di astensione” sono le parole pronunciate da Fabrizio Lolli ( gruppo misto) a conclusione del suo intervento durante il consiglio comunale di Lugo , svoltosi il 9 marzo.
Diversi i punti del programma economico che riteniamo siano stati trattati in maniera poco attenta alle esigenze della nostra comunità. In primis il Decentramento, le cui consulte si trascinano stancamente con un regolamento ed una organizzazione datati e una commissione consigliare che è stata messa in pausa e mai più riattivata. A seguire il tema della comunicazione tra l’amministrazione ed i cittadini, laddove l’uso dei social non è sufficiente a coprire tutte le fasce della popolazione ritendendo da parte nostra necessario il ripristino del giornale “la Rocca”, che arrivava capillarmente 3 o 4 volte l’anno in tutte le case. In riferimento al tema del bilancio poi, ci preoccupa la scelta di un corposo programma di investimenti affiancato ad una politica di austerity volta a diminuire la situazione debitoria. Considerando le difficoltà dovute all’inflazione e al caro bollette, difficoltà che colpiscono particolarmente le fasce più deboli della popolazione, evidenziamo sia l’errata scelta dei tempi per una politica di risparmi che la mancanza di un piano organico che possa garantire nel lungo periodo la piena fruibilità dei servizi alla persona, programma che per avere successo dovrebbe vedere coinvolti tutti i 9 comuni della bassa Romagna a livello Unione.
In ultimo le imprese del nostro territorio che avrebbero bisogno di una burocrazia “facilitata”, di un interlocutore unico che possa accompagnarle nel dialogo con le istituzioni e attenzioni per le aree artigianali/industriali che necessitano di investimenti mirati affinché si argini l’abbandono dei capannoni.
Si può criticare il passato ma poi bisogna costruire il futuro.”