Sono in corso le ricerche di due persone che nelle prime ore di questa mattina hanno travolto un carabiniere, di 48 anni, ora ricoverato in prognosi riservata. È successo a Mordano, in provincia di Bologna. I due farebbero parte di una banda, che, intorno alle 4, hanno fatto una spaccata in una tabaccheria a Fusignano, nel ravennate. Sono fuggiti, la loro auto è stata intercettata da una pattuglia e il militare è stato investito. L’auto è un’Alfa, rubata a Imola, probabilmente poi incendiata. Alcuni testimoni raccontano di una 159, altri di una 159.
Durante il furto, al bar tabaccheria Clipper, i ladri hanno portato via alcune stecche di sigarette dal valore ancora da stimare prima che l’allarme li mettesse in fuga. La banda era formata da 4 persone, ma prima del posto di blocco a Mordano, dove è avvenuto l’investimento, due complici sarebbero fuggiti a piedi.
“Leggiamo con apprensione la notizia dei gravi danni subiti dal carabiniere investito da ladri in fuga in provincia di Bologna. Esprimiamo massima solidarietà al collega e alla sua famiglia, nella speranza che possa rimettersi al più presto. E mentre pensiamo al terribile momento che dovrà superare, cresce la rabbia di constatare che, giorno dopo giorno, la brutalità e l’arroganza dei delinquenti mietono una vittima dietro l’altra fra il personale in divisa che, per tutta risposta, non solo non è tutelato a sufficienza, ma è addirittura troppo spesso denigrato, accusato, flagellato. Oggi, mentre aspettiamo che Amnesty commenti questa notizia con la stessa puntualità con cui ci accusa di usare violenza sui cittadini, ci chiediamo cosa sarebbe successo se il collega avesse tentato di difendersi magari mettendo mano all’arma?”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato, dopo che a Mordano, in provincia di Bologna, un carabiniere, di 48 anni è stato travolto da ladri in fuga, ed è ora ricoverato in prognosi riservata.
“La verità – conclude Mazzetti – è che in questo strano paese delinquenti, criminali e violenti sono più tutelati e garantiti degli appartenenti alle Forze dell’ordine, lasciati senza strumenti idonei, e senza tutele legali e operative sufficienti, nonché esposti agli effetti nefasti di una mentalità che li vuole bersagli buoni per tutte le occasioni e vittime sacrificali sull’altare della sicurezza pretesa ma non tollerata, né seriamente predisposta. In Italia quelli soffocati sotto un peso ormai insostenibile sono donne e uomini in divisa”.