Stanno arrivando in questi giorni, ad un campione di utenti dell’Ausl Romagna, mail, SMS e whatsapp con un sondaggio in cui si chiede loro di dare un giudizio sulle prestazioni di teleassistenza effettuate, in particolare nel periodo del lockdown per Covid 19, tramite strumenti informatici (cellulare, smartphone, tablet, pc). Si tratta di un’iniziativa dell’Ausl Romagna in collaborazione con l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale dell’Emilia Romagna, finalizzata a valutare l’esperienza vissuta da parte dei cittadini seguiti al domicilio attraverso questa modalità di assistenza “a distanza, e ad apportare possibili miglioramenti nel caso si rendesse necessario continuare ad utilizzare la teleassistenza anche in futuro.
“Nel corso dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 si sono dovute sospendere tutte le prestazioni ad eccezione di quelle urgenti, per contenere la diffusione del virus e garantire la massima sicurezza per i pazienti – ricorda la dottoressa Nunzia Boccaforno, direttrice dell’Unità Operativa Qualità e Governo Clinico dell’Ausl Romagna -. I professionisti dell’Ausl Romagna, per limitare questa condizione di temporaneo disagio, hanno individuato soluzioni alternative, attivando prestazioni in teleassistenza. Essere isolati al proprio domicilio rende infatti necessario poter contare su un servizio utilizzabile a distanza attraverso un colloquio o video colloquio con il proprio operatore di riferimento a seconda della necessità”.
Sono state dunque individuate alcune tipologie di pazienti cronici (pazienti pediatrici con patologia cronica, pazienti diabetici, pazienti neurologici, pazienti oncologici), seguiti dagli ospedalieri, che fanno parte dello studio pilota. Questi cittadini o i loro familiari e care givers sono invitati a rispondere ad un questionario online dal titolo “La teleassistenza ai tempi del Covid 19: il punto di vista dei cittadini”. La partecipazione è volontaria ed è garantito l’anonimato.