Buonumore con la direzione artistica di Davide Dalfiume e la collaborazione del Comune di Conselice. La pièce tratta dagli scritti di Emilia Costantini, giornalista de “Il Corriere della Sera” e critica teatrale, con l’adattamento e la regia di Stefano Reali, ha debuttato con successo nell’estate 2021 al “Campania Teatro Festival” diretto da Ruggero Cappuccio.
Napoli, Rione Sanità, 17 aprile 1967. Si celebra il funerale di Antonio De Curtis, morto due giorni prima a Roma, (il secondo dopo quello nella capitale), curato dall’amico Nino Taranto. A un certo punto una donna lancia un grido, additando un individuo dietro al feretro. «Totò è vivo, non è morto, è resuscitato!». Ma che sta succedendo?
Lo spettacolo teatrale è un’intervista immaginaria, che intende tracciare una biografia non autorizzata. La vita di Totò verrà raccontata in maniera assolutamente inedita da colui che ne ha rappresentato l’ombra. Il personaggio indicato è praticamente sconosciuto ai più, ma per molti anni è stato a fianco del grande attore: lo ha seguito, sostenuto e spesso sostituito, soprattutto da quando Totò divenne completamente cieco. Dino Valdi (al secolo Osvaldo Natale) è stato infatti la sua controfigura, affezionata e devota. Durante il funerale, Valdi viene avvicinato da una giornalista del quotidiano Il Mattino di Napoli che, incuriosita dalle urla e dagli svenimenti, gli chiede di rilasciargli un’intervista, per raccontare, a modo suo, la vita del Principe della risata. L’umile Dino diventa, almeno una volta nella sua vita, improvvisamente e inconsapevolmente protagonista assoluto di una storia che non è la sua. Attraverso i suoi ricordi, riemergeranno i fatti e i personaggi del percorso artistico e familiare, pubblico e privato, del celebre attore.
Una scelta precisa non solo di rendere omaggio a Totò e al suo percorso teatrale che non sarà mai dimenticato grazie alla popolarità dei suoi personaggi che entravano nel cuore della gente, ma anche un valorizzare tutti i professionisti che lavorano dietro le quinte per la riuscita di un film, di uno spettacolo, tra cui le controfigure. Dino Valdi che è stato la controfigura di Totò, in virtù della sua forte somiglianza con l’artista napoletano, ha dimostrato di essere un artista di talento, anche se offuscato dalla personalità spiccata del Principe De Curtis e il legame professionale e la stima tra i due è nella storia.
Yari Gugliucci debutta a soli 13 anni al teatro San Genesio, nel cuore del capoluogo campano, e, nonostante la duplice laurea in sociologia e filosofia, comprende ben presto che è il palcoscenico il suo habitat naturale. Nel 2003 il regista Maurizio Fiume lo vuole per interpretare Giancarlo Siani, il giornalista partenopeo barbaramente ucciso dalla camorra nel 1985. Dopo l’incontro straordinario con Lina Wetmuller per “Ferdinando e Carolina” recita in numerose fiction di successo, come “Cuore contro cuore” e “Sirene”, che gli danno modo di confrontarsi con i personaggi più disparati anche se il teatro resta il suo “primo amore” e il richiamo diventa sempre più incisivo quando il regista polacco Rebinsky lo sceglie per il riadattamento de “La tempesta” di Shakespeare, accanto a Michelle Pfeiffer e Kevin Kline. Ultime partecipazioni nella miniserie televisiva “La vita promessa” di Ricky Tognazzi, la serie tv “I bastardi di Pizzofalcone 3”, la fiction di Canale 5 “Luce dei tuoi occhi” di Fabrizio Costa.
Sara Ricci ha studiato prima danza, poi recitazione con parti in spettacoli teatrali d’avanguardia. E’ approdata sul grande schermo con “Al di là delle nuvole” e “Fratelli coltelli”, la soap opera di Canale 5 ” Vivere”, dove è stata protagonista con il ruolo di Adriana Gherardi, interpretato dal 1992 al 2002, poi dal 2004 al 2007.