Per il terzo appuntamento dei “Concerti della Domenica” curati dall’Associazione Mariani, il 30 ottobre sarà di scena alla Sala Corelli del Teatro Alighieri alle ore 11, un Trio formato da brillanti musicisti presenti da tempo sulla scena internazionale: il clarinettista Tommaso Lonquich, la violista Danusha Waskiewicz e il pianista Andrea Rebaudengo.
Acclamato dalla critica per “il timbro sontuoso e lo smagliante virtuosismo”, Tommaso Lonquich, figlio d’arte, è membro della prestigiosa Chamber Music Society of Lincoln Center a New York, con la quale si esibisce negli Stati Uniti e in tournée.
Ha suonato in importanti sale, come Carnegie Hall di New York, Wigmore Hall di Londra, Auditorio Nacional di Madrid, Salle Pleyel di Parigi, Sala Verdi di Milano, la Cappella Paolina del Quirinale e Suntory Hall di Tokyo. E’ solista e primo clarinetto con formazioni orchestrali quali la Haydn Philharmonie, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra Leonore, l’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza.
Danusha Waskiewicz, nata in Germania, si è affermata a livello internazionale con la vittoria al Concorso ARD di Monaco di Baviera.
Scelta da Claudio Abbado, ha fatto parte della Gustav Mahler Jugendorchester, dal 2004 ha assunto il ruolo di prima viola dell’Orchestra Mozart e dal 2010 è stata membro dell’Orchestra del Festival di Lucerna.
Andrea Rebaudengo ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara, il terzo al Premio Venezia e al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau.
Invitato regolarmente dalle più importanti istituzioni concertistiche italiane, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, Bologna Festival, Ravenna Festival, si è esibito in diverse nazioni europee ed estere.
Il programma del concerto prevede tutte composizioni per clarinetto, viola e pianoforte: Trio in mi bemolle maggiore K. 498 “Kegelstatt” di Wolfgang Amadeus Mozart chiamato anche Trio dei Birilli, Hommage à Robert Schumann op. 15d del compositore ungherese vivente Gyorgy Kurtag, da 8 Stücke op. 83 i numeri 1, 2, 6, 7 di Max Bruch e Märchenerzählungen, op. 132 di Robert Schumann.