E se il concerto con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini incrocia le giornate dell’Italian Opera Academy di Muti, saluta anche la conclusione del programma estivo di Ravenna Festival, legando così – idealmente – l’appassionata, intelligente apertura manifestata da Gardini nei confronti della cultura e dei giovani a due momenti che condividono pienamente questo spirito. Non a caso Gardini fu benemerito sostenitore del Festival fin dalla sua fondazione, per altro realizzando Palazzo Mauro De André che è oggi uno dei luoghi di spettacolo principali della manifestazione ravennate, capace di accogliere migliaia di spettatori per indimenticabili appuntamenti, dalla sinfonica alla danza. Costruito alla fine degli anni ’80 con l’obiettivo di dotare la Città di uno spazio multifunzionale per i grandi eventi artistici e sportivi, il Pala si distingue anche per l’attenzione all’arte contemporanea: il Grande Ferro R di Alberto Burri, commissionato da Gardini come opera site-specific, evoca al tempo stesso – nella forma di due “mani” metalliche stilizzate – una scena teatrale e una chiglia rovesciata, quasi una celebrazione di Ravenna Marittima, punto di accoglienza e incontro fra popoli e civiltà.
Il concerto generosamente offerto da Riccardo Muti alla Città – i biglietti omaggio saranno disponibili alla biglietteria del Teatro Alighieri (max 2 per persona) a partire da sabato 7 luglio e fino ad esaurimento posti – sarà trasmesso in diretta anche sul grande schermo del Palazzo dei Congressi e preceduto dalla proiezione di un breve estratto dal documentario L’ultimo imperatore, curato da Giovanni Minoli e Massimo Favia. Una testimonianza che si conclude con il ricordo di Gardini appassionato velista e del suo Moro di Venezia, vincitore della Louis Vuitton Cup e finalista nella Coppa America del 1992, regate rimaste nella memoria e nel cuore di tantissimi ravennati.