Con la Trilogia d’Autunno, la “macchina del tempo” del Teatro Alighieri di Ravenna ha trasportato anche i più giovani nel Seicento barocco e fra gli eroi dell’epica classica, ma A scuola in teatro ha ancora molte storie da percorrere: l’itinerario dedicato agli studenti che anche quest’anno in parte si intreccia alla stagione dell’Alighieri continua infatti il prossimo 2 dicembre con Snodi, uno spettacolo di WeFree parte del progetto di prevenzione della Comunità San Patrignano, un intreccio di due storie scritto dalla giornalista Angela Iantosca, che porterà in scena frammenti della propria vita, accanto a un testimonial della Comunità. Il 19 dicembre è invece la volta di Brimborium!, favola per musica composta da Mauro Montalbetti su libretto di Francesco Peri, in una produzione che unisce l’Alighieri al Conservatorio “G. Verdi” e all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. A scuola in teatro è reso possibile dal sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, fin dall’inizio al fianco del Teatro Alighieri in questo progetto dedicato agli spettatori del futuro.

Snodi è un monologo a due voci che, attraverso l’uso di recitazione, immagini, musica e video, mette a confronto due vite che camminano in direzioni opposte, pur incontrandosi in quei nodi quotidiani che appartengono all’esistenza di ognuno. Nodi che, solo se si vuole, possono essere sciolti e infine compresi appieno. Puntando al cuore degli studenti attraverso l’arte e il racconto, l’evento prevede la possibilità per il giovane pubblico di interagire con domande e interventi, così offrendo l’occasione per raccontare la Comunità e contribuire alla prevenzione contro l’uso di sostanze stupefacenti e stili di vita a rischio.

Brimborium! è un’antica parola tedesca che significa ammasso di ciarpame, di oggetti inutili e dismessi – sono quelli che abitano un vecchio armadio, prigionieri della noia e delle loro ossessioni finché il suono di un violino non dona loro nuova speranza. Soltanto collaborando e risolvendo i piccoli conflitti che li dividono gli oggetti potranno uscire dall’armadio, guidati dalla musica. Lo spettacolo – che ha vinto il Premio Abbiati per il miglior progetto didattico musicale nel 2013 – porta la firma di Matteo Mazzoni alla regia, mentre Mattia Dattolo è alla direzione dell’Ensemble strumentale del Conservatorio “G. Verdi”; in scena anche il Coro di voci bianche Ludus Vocali e Scuola Novello e il Coro del Conservatorio.

A gennaio l’itinerario per gli studenti proseguirà con la possibilità di accedere alla prova generale del Giulio Cesare di Händel nel nuovo allestimento che vede Chiara Muti alla regia e Ottavio Dantone alla guida di Accademia Bizantina (la produzione debutterà venerdì 17 gennaio per il pubblico generale, replica domenica 19).