Ora che lo dice anche il PRI, il sindaco intende muoversi sulla sanità o continuerà a far finta di non vedere?
Apprendiamo con letizia la netta presa di posizione del nostro Vicesindaco Eugenio Fusignani, e di tutto il PRI di Ravenna, nei confronti dello stato pietoso del nostro Ospedale cittadino Santa Maria delle Croci.
Come i più attenti sanno, sono mesi ormai, che gli scriventi si occupano e lanciano campanelli di allarme che riguardano le condizioni pessime del nosocomio cittadino; condizioni determinate, ormai è evidente, da una politica debole e poco incisiva ai tavoli regionali, che non consente alla nostra città, e soprattutto ai nostri professionisti, di ottenere quanto meritano e di lavorare negli estremi previsti.
Ci allieta l’idea che almeno il PRI, in maggioranza nella nostra città e rappresentato tra l’altro dal vicesindaco in persona, sia allineato alla nostra idea e non taccia di fronte a cotanto sfacelo. Chissà che il nostro sindaco, ormai tuttofare, Michele De Pascale, almeno ora non cominci a sentirci da quell’orecchio…
Sono mesi che trattiamo la questione ostetricia e ginecologia affermando che il convoglio di tutti i parti considerati “a rischio” al nostro ospedale, rispetto ai nosocomi di Lugo e Faenza, non solo affoga e soffoca l’ospedale ravennate, ma crea un grave problema di carenza di expertise nei medici dei presidi limitrofi che si ritrovano a trattare pazienti una volta ogni morte di papa.
La medicina di Ravenna, nonostante la nomina del nuovo Primario di provenienza universitaria, continua a lavorare in condizioni disastrate, con un numero di pazienti per medico disumano; medici che, in caso di turno notturno, affrontano le notti da soli con 120/130 pazienti in reparto più quasi 30 appoggi in tutto il nosocomio.
La Chirurgia di Ravenna ha visto sì un aumento di 2 unità in termini di medici, ma ha visto giornate in cui, su circa 35 letti, i reali pazienti chirurgici erano 6, mentre tutti gli altri appoggiati da altri reparti, lasciando conseguentemente in ulteriore attesa pazienti destinati ad interventi non urgenti, ma pur sempre aventi diritto ad un letto chirurgico. Dimostrazione, anche questa, di quanto politicamente si intenda depotenziare il reparto, il quale risulta già piuttosto depauperato da un incanalamento dei pazienti verso Faenza e Forlì per gli interventi più importanti.
Per quanto riguarda la radiologia, anche a noi risulta una carenza di radiologi, ma soprattutto ci troviamo di fronte ad un soffocamento dell’Unità Operativa dettata dalla continua mancata assegnazione, da parte del triage di Pronto Soccorso, di codici bianchi differibili.
In presenza di dolori atraumatici persistenti da 15 giorni, il triage dovrebbe assegnare un codice bianco, mentre, sempre più spesso, viene assegnato un codice verde, grazie al quale il paziente in questione, che si è presentato in Pronto Soccorso, ottiene di diritto la facoltà di ricevere immediatamente un’indagine radiologica, anche alle 4 del mattino, senza considerare che, a fine turno notturno, un medico radiologo si ritrova a refertare centinaia di piccole questioni, con rischio di errore clinico sul trauma importante.
Nonostante il tempo perso a sgolarci per segnalare queste lacune, prendiamo atto della sordità che invece colpisce non solo la dirigenza ASL dell’Area Vasta, ma anche quella del Sindaco Michele De Pascale assessore alla sanità di se stesso, il quale, tra un insediamento di carica e l’altro, auspichiamo si renda conto che la situazione non è più sostenibile e decida, una volta per tutte, di sbattere i pugni sul tavolo. Ora che glielo chiede persino il suo Vicesindaco, non vorrà mica disattendere le aspettative che provengono dalla sua squadra di governo!
Alberto Ancarani Samantha Tardi
(Forza Italia) (CambieRà)