“I dati più importanti riguardano l’aumento di ricorsi depositati nel 2021, che sono stati 1.084, rispetto al 2020 (890), e soprattutto due elementi che connotano questa produzione, avverso le interdittive antimafia, con ben 19 ricorsi, e poi per quanto riguarda i provvedimenti in materia di immigrazione, mi riferisco alla regolarizzazione degli stranieri, che sono raddoppiati rispetto all’anno 2020, con 213 ricorsi”.
Lo ha detto il presidente del Tar per l’Emilia-Romagna, sede di Bologna, Andrea Migliozzi, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2022.
Per quanto riguarda i ricorsi in materia di immigrazione, il presidente del Tar ha lanciato un invito alle autorità di pubblica sicurezza “chiedo di valutare con sempre maggior impegno la trattazione di queste pratiche – ha detto – perché il luogo migliore è proprio la sede amministrativa, mentre l’azione giurisdizionale è solo l’estrema ratio, l’ultima sponda. Il mio è un invito a fare meglio”. Migliozzi, soffermandosi invece sui contenziosi in materia di interdittive antimafia, nella sua relazione ha sottolineato che “le numerose misure inibitorie assunte dalle autorità a carico di imprese dimostra come questo territorio regionale sia purtroppo discretamente attenzionato dagli interessi di organizzazioni malavitose aventi una micidiale capacità espansiva, il che deve farci stare con la guardia alta e questo Tar farà la sua parte. Non senza però rilevare – ha aggiunto – che il Tar non rinuncerà, come sempre, ad esercitare con scrupolo il suo potere-dovere di verifica della legittimità dei provvedimenti emessi”. (Fonte ANSA)