Non è venuto meno, si è anzi intensificato, in questo periodo di quarantena, il sostegno garantito agli studenti universitari fuori sede che vivono negli appartamenti gestiti da Fondazione Flaminia.
In queste settimane di lockdown e lezioni a distanza, sono state diverse le disdette: molti studenti, infatti, con la sospensione della didattica in aula sono rientrati nei propri domicili di residenza. E oggi, nei due complessi residenziali di via le Courbusier e via Nino Bixio, nei 74 posti letto disponibili, fino a febbraio tutti occupati, restano 33 studenti.
“Alla comunità universitaria di fuori sede che non ha lasciato gli alloggi – spiega Antonio Penso, direttore di Fondazione Flaminia – accanto al servizio di assistenza normalmente fornito, abbiamo cercato di fare arrivare la nostra vicinanza mantenendo un contatto costante e assicurando, anche durante i giorni di chiusura e di festività, un servizio giornaliero di reperibilità che ci ha permesso da una parte di intervenire tempestivamente sulle manutenzioni e dall’altra di fare sentire gli studenti comunque supportati”.
In particolare, gli interventi più richiesti hanno riguardato l’accesso internet, particolarmente sollecitato in questo periodo di lezioni on-line, e la soluzione di alcuni problemi di carattere tecnico e manutentivo negli alloggi. Nei prossimi giorni, con la progressiva riapertura, a tutti gli studenti rimasti negli appartamenti sarà fornita gratuitamente una dotazione di base di mascherine. Ai fuori sede che hanno mantenuto l’affitto del posto-alloggio sarà inoltre annullato il pagamento della quota utenze per i mesi di aprile e maggio.
“Un sentito ringraziamento alla Fondazione – ha espresso Ouidad Bakkali, assessora comunale all’Università – per l’attenzione riservata agli studenti che qui sono rimasti e dei quali si è presa cura in queste settimane di lockdown. La distribuzione di mascherine è una forma di diritto allo studio e va nella direzione che da anni perseguiamo ovvero connotarci sempre più come città universitaria e campus diffuso. Il Comune nel corso degli anni ha investito risorse importanti per garantire il servizio abitativo e offrire posti letto a prezzo calmierato, quindi diventa nostra responsabilità collettiva il benessere di chi sceglie la nostra città come luogo per studiare e formarsi, magari lontano dalla propria famiglia”.