Un progetto che supporti e sostenga economicamente le famiglie in condizioni di fragilità, in difficoltà economica ed educativa per garantire pari opportunità di successo scolastico a ragazzi e ragazze, con disturbi specifici dell’apprendimento, che frequentano laboratori di sostegno scolastico, doposcuola e aiuto-compiti specialistici, accreditati dal Comune di Ravenna per l’anno scolastico 2020/21. Con questo intento è stato approvato in giunta “D.S.A. P.OP.S. – pari opportunità di successo scolastico”. Si tratta di un investimento di 50mila euro che prevede la predisposizione e l’approvazione di due avvisi pubblici: uno per l’accreditamento dei soggetti gestori di laboratori, doposcuola, aiuto-compiti rivolti e dedicati a bambini/e e ragazzi/e con disturbi specifici dell’apprendimento, come dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, disponibili a partecipare al progetto e a scontare parte delle rette di frequenza che verranno successivamente conguagliate dal Comune di Ravenna; l’altro per l’individuazione delle famiglie, con dichiarazione ISEE in corso di validità inferiore a 28mila euro, relativo a prestazioni agevolate rivolte a minorenni, residenti nel Comune di Ravenna con figli con disturbi specifici dell’apprendimento, iscritti alla scuola primaria o secondaria di primo grado, a cui destinare una sovvenzione a parziale copertura della retta sostenuta per la frequenza di laboratori, doposcuola, aiuto-compiti specialistici.
“Teniamo molto a questo progetto – afferma l’assessora a Pubblica istruzione e infanzia Ouidad Bakkali – che desidera essere una risposta alle difficoltà materiali, e non solo, delle famiglie proprio in questo momento storico in cui il Coronavirus ha creato molta preoccupazione per il regolare apprendimento e il raggiungimento di crescenti livelli di autonomia dei propri figli con disturbi specifici dell’apprendimento. D.S.A. P.OP.S. ha l’obbiettivo di non lasciare indietro nessuno nel processo di apprendimento dei ragazzi e delle ragazze e nasce grazie al confronto avuto in questi anni con i vari soggetti che operano in questo ambito a partire dall’Associazione italiana dislessia”.
Il Comune di Ravenna dal 2012, attraverso il progetto “A scuola di Parole”, promuove interventi di prevenzione del disagio e sostegno all’attività scolastica per alunni e alunne con difficoltà di apprendimento in scuole primarie e secondarie di 1° grado del territorio comunale, proponendo attività extrascolastiche di formazione e informazione – corsi, convegni, laboratori – rivolti a docenti e famiglie in accordo con Ausl Unità di Neuropsichiatria infantile, istituti scolastici e associazioni del territorio. In tale ambito il Comune riconosce l’importanza per studenti e studentesse con DSA di spazi per attività anche extrascolastiche – detti comunemente doposcuola – dove, oltre all’aiuto compiti, si offra loro un supporto fatto da operatori preparati, con titoli adeguati, capaci di creare ambienti di apprendimento non giudicanti, arricchiti dall’utilizzo competente di strumenti compensativi e dove facilitare l’acquisizione di strategie per costruire e migliorare il proprio metodo di studio, l’organizzazione dei materiali, rispettando i tempi necessari ad un apprendimento efficace ed inclusivo. Lo scopo è di favorire l’autonomia dello studente, partendo dalla consapevolezza di sé, del suo vissuto scolastico relativamente sia all’esperienza emotiva che al rapporto con le diverse discipline e attività didattiche, promuovendo l’inclusione e pari opportunità di successo scolastico.
Secondo una recente indagine dell’Ufficio scolastico regionale Emilia-Romagna nella Provincia di Ravenna risultavano 1.757 alunni e alunne con DSA, pari al 2,9% della popolazione scolastica nei tre gradi scolastici (scuola primaria, secondaria di 1° e secondaria di 2° grado). Nell’anno scolastico 2018/19, grazie ad una rilevazione più specifica, in sei istituti scolastici comprensivi del territorio comunale sono emersi 400 alunni e alunne certificati, di cui meno della metà frequentavano doposcuola specialistici. La registrazione di un andamento in crescita del fenomeno e la pesante situazione di incidenza della pandemia Covid-19 sulla scuola determinano la necessità di intervenire a sostegno, specialmente, delle fasce più deboli della popolazione scolastica affetta da disturbi in cui la povertà economica influisce in maniera particolarmente negativa.