«Vissi storie, non di violenza, non di abusi ma di amore, vere e proprie storie d’amore». Sono queste le prime parole che commentano a caldo e piene di emozione la notizia fresca di stampa sull’ambizioso riconoscimento nazionale ottenuto da Pietro Tabanelli, faentino, classificatosi al 2° posto nella classifica del Concorso “Con Rispetto. Educando”, indetto dal Ministero dell’Istruzione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in occasione della passata Giornata Internazionale della Donna celebrata l’8 marzo u.s..
Frequentante l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico “A. Oriani”, nell’indirizzo Grafico, il giovane studente è rimasto sorpreso alla notizia della sua affermazione e alla lettura della motivazione che spiega il particolare apprezzamento della commissione, composta da rappresentanti indicati dal MIUR e dalla Presidenza della Repubblica, nei confronti di una composizione letteraria inedita dal titolo “Beautiful”, che «rende con efficacia – si legge nella motivazione – il disagio e le contraddizioni esistenziali e sociali che possono accompagnare la relazione uomo-donna, laddove non sia ispirata consapevolmente alla cultura del rispetto».
«Tremo, tremo di te dentro queste quattro mura / cercavo un uomo non un mostro che mi facesse paura». Sono alcuni tra i versi vibranti e profondi composti in «forma di dialogo a due voci maschile e femminile», che si connotano «in modo originale ed efficace sul piano comunicativo».
In realtà il Concorso richiedeva di cimentarsi sulla produzione di un prodotto tra uno scritto inedito in forma di saggio, tema, relazione, poesia, racconto, etc. su supporto cartaceo o digitale, e un corto a soggetto, uno spot, un poster pubblicitario, o anche un brano musicale, un’opera fotografica o di pittura o scultura o un prodotto grafico o di computer graphic. Un ventaglio ampio di supporti, anche digitali, che ha lasciato libera espressione agli studenti partecipanti sul tema dei trattamenti violenti e discriminatori nei confronti delle donne.
È proprio a 25 anni dalla Conferenza mondiale sulle donne di Pechino che il concorso “Con Rispetto. Educando” viene indetto, grazie anche alla particolare sensibilità del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, proponendo agli studenti d’Italia una occasione per riflettere sul tema dell’educazione al rispetto nelle relazioni private, nei luoghi di lavoro e in tutti gli spazi di vita.
Trattamenti discriminatori senza una giustificazione; linguaggi sminuenti, derisori e aggressivi; prevaricazioni psicologiche sono forme di mancanza di rispetto che portano a comportamenti violenti, tutti i giorni, nelle pieghe di una normalità che si fa sempre più insopportabile. Tabanelli, a una manciata di settimane dall’esame di maturità, ha dato prova di grande sensibilità per un tema assai delicato e così attuale, «spinto a pensare, a sforzarmi di immaginare ‒ continua a margine di un suo intervento ‒ cosa fosse per me quel sentimento così intimo e folle, mi hanno spinto ad immedesimarmi in un sentimento che può diventar malato, oscuro e contraddittorio».
Grandi apprezzamenti il giovanissimo Tabanelli li ha ottenuti anche dalla sua comunità scolastica, dal Dirigente scolastico Fabio Gramellini ai docenti più vicini a lui, come l’insegnante di Italiano Irene Biagi, che lo ha incoraggiato in questo lembo dell’anno scolastico.
Educare al rispetto vuol dire educare alla differenza, alla libertà di scelta altrui, al saper vivere relazioni in cui la volontà e le caratteristiche degli altri hanno lo stesso peso delle nostre. Imparare a rispettare una persona significa non offenderne, con le parole e con i comportamenti, la dignità.