Difesa delle imprese agricole e tutela della salute dei consumatori, grandi alleati dei produttori agricoli. La duplice mission che Coldiretti sta perseguendo con forza in una fase storica che, come non mani, vede l’agroalimentare made in Italy vivere un momento difficile con i rischi concreti di omologazione del cibo che minacciano la vera agricoltura di qualità italiana. “Difendere l’agricoltura è tutelare anche i consumatori perché – ha ribadito Coldiretti Ravenna donando un cesto di prodotti contadini a km zero al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in visita in città per partecipare ad incontri sul tema dell’autonomia e la riforma degli enti locali – “c’è una correlazione stretta tra la produzione agricola italiana e la difesa della salute dei cittadini”.

Per assicurare una piena trasparenza su quanto i cittadini mettono nel piatto, Coldiretti, con la mobilitazione “No fake in italy” partita dal Brennero nell’aprile scorso, ha lanciato una raccolta firme per una legge europea di iniziativa popolare per estendere l’obbligo dell’indicazione dell’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue e per la revisione del criterio dell’ultima trasformazione del Codice doganale dell’Unione e del luogo di provenienza, che permette di vendere come italiano, magari con il nome “nostrano” o “di fattoria” un prosciutto fatto con cosce di maiale provenienti dall’estero.

Una mobilitazione che può essere sostenuta nel Ravennate firmando sia presso il Mercato Contadino coperto di Campagna Amica (via Canalazzo 59, Ravenna),  da dove provenivano i prodotti donati al Ministro, mercato aperto il venerdì dalle 14.30 alle 19 e il martedì e sabato dalle 8.30 alle 13, sia presso tutti gli uffici Coldiretti della provincia. Una battaglia di civiltà, per una trasparenza che tuteli i consumatori, ma anche per proteggere gli agricoltori italiani dalla concorrenza sleale del falso made in Italy. Tutto questo mentre oltre sei consumatori su dieci (64%) hanno fatto almeno un acquisto nel 2024 in un mercato contadino, con i farmers market e la vendita diretta diventati ormai un appuntamento fisso per la spesa dei cittadini accanto a supermercati e negozi di vicinato. Dati che emergono da una analisi Coldiretti/Noto Sondaggi diffusa in merito ai dati Istat sul commercio al dettaglio che evidenziano una crescita dei beni alimentari del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume. A spingere gli acquisti dal produttore è soprattutto la garanzia della salubrità e della trasparenza di quanto portano a tavola. Il 73% degli intervistati ritiene, infatti, che comperare direttamente dall’agricoltore sia la via più sicura tra tutte le forme di distribuzione, dal supermercato al web.