Marzo si è chiuso con il socio numero 400 per lo Spazio-Mercato cooperativo di via Cesari 73 a Ravenna, che tra l’altro da poco ha compiuto il suo terzo anno di fondazione: “In una città invasa dalla grande distribuzione, fra cementificazione, consumo di suolo, spreco alimentare, siamo una delle poche esperienze di resistenza per un consumo sostenibile e consapevole” dice il presidente Enrico De Sanso “Stadera ci dimostra che non siamo obbligati a subire passivamente le scelte di consumo dettate dai grandi gruppi, ma possiamo fare molto per privilegiare la qualità e la produzione locale, il biologico, il chilometro zero, l’acquisto dello sfuso, con enormi vantaggi per l’ambiente, l’etica e la salute”.
“I soci hanno permesso anche l’espansione di nuove attività” continua De Sanso “C’è “La Centrale del Gusto”, che è un vero e proprio gruppo di acquisto con prodotti in prenotazione, e “Ce ne facciamo Cargo” che è un progetto di completo volontariato che mira a recuperare le eccedenze alimentari per donarle in solidarietà”.
Il punto vendita è a tutti gli effetti un piccolo supermercato, con oltre 1700 tipologie di prodotto diverse che vanno dall’alimentare al non alimentare, dall’ortofrutta allo sfuso, sia edibile che per l’igiene della casa e della persona: “Ma la proprietà e la gestione sono dei soci, che si riappropriano così delle scelte sul proprio consumo, senza subire passivamente quelle del mercato” dicono Andrea Mignozzi e Silvia Pressello, gli unici due dipendenti della cooperativa “Grazie al turno volontario dei soci possiamo mantenere i prezzi competitivi per prodotti di alta qualità, perché manteniamo più bassi i costi del personale e minimizziamo gli sprechi”.
Per associarsi alla cooperativa basta una quota minima una tantum di 25 euro: “Chi dedica qualche ora del suo tempo alla cooperativa, facendo il turno o dando una mano nei gruppi operativi per la gestione, può inoltre usufruire di uno sconto su tutti i prodotti del 10%” spiegano Mingozzi e Pressello “È un periodo complesso per la partecipazione, su tutti i fronti, ma crediamo che il futuro sia sempre più delle persone che si alleano, non delle persone che demandano”.