Circa 15 miliardi euro, corrispondente allo 0,88 % del PIL, è il valore degli sprechi alimentari in Italia: è quanto emerge dal Rapporto Waste Watcher 2019 diffuso in questi giorni in occasione della giornata nazionale contro gli sprechi di cibo. Di questi solo 1/5 deriva dalla filiera della produzione/distribuzione, il restante è dovuto agli sprechi domestici e vale circa 12 miliardi euro.
Per questo, dal 2009 il Gruppo Hera porta avanti il progetto “Cibo Amico” grazie al quale vengono recuperati i pasti preparati ma non consumati nelle 5 mense dell’azienda e vengono donati a 6 enti no profit che danno ospitalità e assistono quotidianamente circa 140 persone in 8 strutture.
Per dare una dimensione dell’impatto che Cibo Amico ha sul territorio, ricordiamo che grazie a questo progetto, solo nel 2017 Hera ha recuperato 12.570 pasti, corrispondenti a un valore di quasi 55 mila euro.
Cifre che si moltiplicano se a si prende in considerazione l’intera durata del progetto: dal 2009 i pasti recuperati sono ben 80.000, con sprechi evitati per 330mila euro. A questi vantaggi si devono aggiungere anche quelli derivanti dalla minore produzione di rifiuti, con un risparmio di 34,7 tonnellate totali (5,7 solo nel 2017), pari a 76 cassonetti colmi.
Sempre nel 2017 Hera ha raccolto 60 kg di rifiuti organici per abitante, il 92% dei quali sono stati recuperati. Ad esempio nel nuovo impianto di produzione di biometano di Sant’Agata Bolognese, inaugurato nel 2018 e costato 30 milioni di euro: qui grazie a scarti di cucina, avanzi di cibo, sfalci e residui organici si produrranno ogni anno 7,5 milioni di metri cubi di biometano, un combustibile completamente rinnovabile che consentirà di evitare l’utilizzo di oltre 6.000 tonnellate di petrolio all’anno oltre a 20.000 tonnellate di compost.
Consigli pratici su come ridurre gli sprechi alimentari
Se però la raccolta differenziata permette di dare nuova vita ai rifiuti, è importate prima di tutto cercare di ridurli: in occasione della giornata nazionale contro gli sprechi alimentari, ecco alcuni pratici consigli per ridurli o addirittura evitarli a partire dalle proprie abitudini quotidiane:
- usare la doggy bag, il sacchetto che ci si porta da casa o che si chiede al ristorante per conservare gli avanzi;
- comprare solo il cibo essenziale, pianificando i pasti della settimana;
- controllare sempre le date di scadenza al momento dell’acquisto;
- se possibile, è preferibile acquistare gli alimenti direttamente dal produttore per evitare gli sprechi dovuti alle lunghe filiere;
- donare i prodotti che non vengono consumati alle associazioni locali che sostengono le strutture caritative.