Un viaggio lungo la riviera adriatica attraverso 12 filmati, per raccontare il ruolo delle cooperative tra stabilimenti balneari nella filiera turistica emiliano-romagnola, un sistema unico al mondo perché nasce e si sviluppa grazie alla partecipazione di migliaia di micro imprese familiari. È questa l’iniziativa che Legacoop Romagna ha lanciato in questi giorni, in collaborazione con le principali strutture associate e con Legacoop nazionale, utilizzando il marchio “Emilia-Romagna Spiagge”.
La campagna nasce da una constatazione: non tutti sanno che le cooperative balneari — la cui prima origine risale agli anni ‘50 — forniscono ai turisti una serie di servizi essenziali, esercitando un ruolo di interesse pubblico per la collettività.
Tra i servizi che vengono offerti c’è il salvamento in mare, che viene organizzato collettivamente, mettendo a disposizione gratuitamente personale specializzato, formazione, materiale, mezzi e strutture.
Anche l’innalzamento e la stesura delle dune invernali sulla spiaggia è in carico ai bagnini e alle loro cooperative. Le dune vengono erette tutti gli anni e servono per difendere dalle mareggiate non solo gli stabilimenti balneari, ma anche le strade, le pinete, gli alberghi e gli abitati della costa adriatica prossimi all’arenile. Anche la manutenzione e il ripristino delle stesse dune in caso di eventi meteorologici estremi sono a carico dei bagnini, che progettano e concordano i lavori insieme agli enti locali del territorio.
Un altro aspetto che viene trattato nei video — che utilizzano il marchio e la presenza web e social di “Emilia-Romagna Spiagge” — è quello dell’accoglienza per le persone disabili, che hanno la possibilità di godersi la vacanza al mare grazie a servizi studiati appositamente per le loro necessità, attraverso iniziative come “Un bagnino per amico”.
I video danno conto di come la nostra riviera sia aperta a tutti, proponga servizi a prezzi equi e mostrano aspetti poco noti, come la pulizia quotidiana della battigia e il fatto che in diverse località anche il salvamento nelle spiagge libere è gestito e sostenuto dalle cooperative bagnini. Ma anche progetti peculiari nati dalla inventiva dei bagnini, come la candidatura a patrimonio Unesco della comunità di Riccione, o gli eventi organizzati in autonomia che arricchiscono il programma culturale e ricreativo estivo della riviera.
Un fiore all’occhiello che rischia di perdersi, visto che il settore non ha alcuna certezza per il futuro: nonostante le gare per le concessioni demaniali siano alle porte, manca una legge nazionale che detti regole eque e sicure di assegnazione.
«Questa iniziativa di comunicazione — dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — si affianca alla campagna “Salviamo le spiagge” che abbiamo lanciato di recente appellandoci con la massima urgenza alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Occorre impegnarsi in ogni sede per salvare un modello turistico fatto di piccole, piccolissime imprese e del lavoro di tante persone che partecipano attivamente al bene collettivo».
La petizione popolare di “Salviamo le spiagge della Romagna” è già stata condivisa da numerose personalità della vita politica, economica e sociale. Può essere firmata online su bit.ly/salviamo-spiagge o dal proprio bagnino di riferimento.
Aderiscono a Legacoop le cooperative di imprenditori balneari: Cooperativa stabilimenti balneari dei Lidi Estensi e Spina, Cooperativa Bagnini di Cervia, Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico, Cooperativa Bagnini di Gatteo Mare, Cooperativa Bagnini Di Bellaria Igea Marina, Cooperativa Operatori di Spiaggia Rimini, Cooperativa Balneari Rimini Sud, Cooperativa Bagnini di Riccione, Cooperativa Bagnini Adriatica Riccione, Cooperativa Bagnini Riviera Riccione, Cooperativa Bagnini Misano, Cooperativa Marinai Salvataggio Misano, Consorzio Servizi Spiaggia Misano, Cooperativa Bagnini Cattolica.