«La protagonista è una giovane ragazza croata di nome Mare che durante la guerra, pur di fuggire in un luogo più sicuro, fa un patto con la perfida Strega del mare, More Vjestica, che in cambio della sua voce le trasforma le gambe in una coda di sirena. Mare nuota tutta la notte, attraversando l’Adriatico fino a giungere alle coste italiane dove, come mette piede a terra, le ricrescono le gambe»: Fiorenza Montanari e Andrea Quatrini, fondatori e anime del Teatro di Onisio, introducono lo spettacolo per ragazzi e famiglie Mia nonna era una sirena, che domenica 7 gennaio alle ore 16 sarà in scena alla Casa del Teatro di Faenza nell’ambito della Stagione 2023-24, intitolata un teatro di approdo, a cura del Teatro Due Mondi.
Lo spettacolo è dedicato alle bambine e ai bambini dai 5 anni d’età e alle loro famiglie.
«Come d’accordo con la Strega, lei non potrà mai più toccare l’acqua altrimenti ritornerà ad essere per sempre una sirena relegata negli abissi del mare. Inoltre non avrà mai più la sua voce, il prezzo da pagare per poter attraversare il mare che la separa dalla salvezza, a meno che non riceva il bacio del vero amore» continuano gli artisti «A soccorrerla è un giovane soldato italiano, Mazzini. Tra loro è amore a prima vista e, come in tutte le favole, grazie al bacio del vero amore le ritornerà la voce».
«Il messaggio è che la vera voce dell’amore non dipende dalla propria lingua o provenienza, anche perché amando le nostre voci si moltiplicano, mentre la guerra le dimezza» concludono «La perdita della propria voce diventa così una metafora dell’emigrato, che pur di lasciare il proprio Paese, con sacrifici e andando incontro a pericoli come l’attraversare il mare, arrivato in terra straniera non ha più una voce e non può più fare affidamento sulla propria lingua».