Alla vigilia della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna che sarà celebrata, come sempre, l’8 marzo, il Comitato Spasso in Ravenna ha promosso e sostenuto diverse iniziative legate al messaggio di rispetto e correttezza legato a questa particolare ricorrenza in tutto il mondo.
In diversi negozi ed esercizi commerciali affiliati al Comitato sono esposte già da alcune ore diverse immagini fotografiche realizzata da professionisti della città. Una sorta di mostra diffusa dei fotografi dedicata al tema “Donne nella nostra società. Spazi e confini da abbattere”.
Ad esporre le loro opere il fotoreporter Giampiero Corelli che ha distribuito per la città diverse immagini che fanno parte di reportage, incentrati sul tema femminile e realizzati in tanti anni di lavoro. Percorsi lunghi e intensi, che hanno portato Corelli ad entrare in realtà particolari, spazi chiusi e difficili, come gli ambienti delle monache di clausura e le oltre trenta carceri in giro per tutta la Penisola, per cogliere la vita delle donne e mamme detenute, ma anche delle addette di polizia penitenziaria.
Tra le foto esposte, anche gli scatti di Marina Chiusolo di Mezzano con immagini che raccontano la donna in età matura. La seconda fase della vita attraverso le prospettive di persone diverse fra loro, dalla propensione all’arte e alla cultura fino al racconto quotidiano della vita di tutti i giorni. Istantanee di donne con esperienze e vissuti diversi, fino ad un incontro di sguardi di età fra nonna e nipote.
Marzo è anche il mese per la diffusione della conoscenza e della corretta informazione relativa alla malattia dell’Endometriosi e del progetto APE. Anche in questo caso sono diversi i negozi del centro affiliati Spasso in Ravenna che hanno aderito all’iniziativa “Vetrine Consapevoli” esponendo decorazioni, gadget e materiale informativo messo a disposizione proprio da A.P.E., Associazione Progetto Endometriosi. Un modo semplice ed efficace per diffondere informazioni utili sulla patologia per la quale risulta fondamentale la prevenzione, essendo una malattia difficile da diagnosticare.