“Nel mese di agosto del 2017 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero delle Politiche agricole, la Regione, il Comune di Ravenna, l’Autorità portuale e l’Ente del Parco del Delta per il recupero e la valorizzazione della Pialassa Baiona e il Mercato ittico di Marina” inizia così una nota stampa molto critica firmata da Gianfranco Spadoni, consigliere della lista “Civici” della Provincia di Ravenna. “Si tratta di cinque milioni di euro provenienti da fondi europei destinati alla pesca che attraverso uno specifico accordo operativo dovrebbero consentire una serie di opere in una delle zone ambientali più pregiate del nostro territorio, favorendo, al contempo, l’economia ittica e lo sviluppo delle zone di pesca con particolare attenzione alle questioni riguardanti la biodiversità. Nello specifico tra gli altri, è prevista una serie di attività a cominciare dall’apertura di sistemi di collegamento idrico fra la Pialassa e il fiume Lamone al fine di migliorare il ricambio delle acque lagunari, oltre ad altri interventi come la riprofilatura di argini e barriere con il ripristino di fasce di vegetazione della costa per valorizzare, appunto, la biodiversità.
La Pialassa sta gradatamente morendo e con lei una consistente parte di storia di Ravenna. Per questo occorre accelerare i lavori attraverso il previsto accordo operativo fra i vari soggetti istituzionali per consentire di cantierare i lavori entro il 2019. Data abbastanza improbabile se si tiene conto della farraginosa complessità della burocrazia degli enti pubblici, i quali, responsabili di questi gravi ritardi, contribuiscono al lento declino di queste zone di elevato pregio ambientale.
Si confida, dunque, sulla responsabilità e sulla solerzia degli amministratori pubblici per rendere celeri e concrete le procedure riguardanti il progetto di recupero e valorizzazione della zona umida ravennate e la contestuale valorizzazione del vecchio edificio del mercato ittico di Marina di Ravenna al fine di fronteggiare la lenta e progressiva agonia di una delle zone più caratteristiche ed esclusive del nostro territorio”.