“Il Comune di Bologna ha fatto un po’ da apripista nella sperimentazione dei limiti di velocità ai 30 chilometri orari, e anche il Comune di Ravenna, certo con più esitazione è tentato di dare corso al Piano di mobilità e traffico per raggiungere lo stesso obiettivo. La sensazione è che localmente si voglia evitare uno scontro sociale su una questione di per sé spinosa e non priva di ombre e luci, e infatti si osserva nell’Amministrazione comunale un atteggiamento molto prudente. L’estensione a macchia d’olio nell’intero centro urbano, tra l’altro, creerebbe non pochi problemi di forzato rallentamento del traffico, maggiore inquinamento oltre a conseguenze serie per i trasporti pubblici. Non meno, anche i veicoli costretti ad uno sforzo continuativo del motore potrebbero produrre un’accelerazione dell’ usura del motore stesso. I provvedimenti restrittivi di velocità ai trenta, dunque, hanno ragione di esistere nelle adiacenze dei plessi scolastici o in zone di elevata pericolosità, ma non come regola generale da adottare a prescindere.
Al contrario, si cita l’ esempio di via Rustica, strada dopo la località di San Bartolo che unisce Via Cella con S. Pietro in Vincoli. Una strada talmente stretta da richiedere la moderazione della velocità soprattutto quando due auto che percorrono corsie opposte si incrociano. Una strada tortuosa accompagnata da fossati laterali e priva di banchina, in cui è consentita una velocità fino ai 70 km orari: velocità non certo indicata per un percorso così stretto e poco sicuro quando i 50 km orari sarebbero la soluzione più logica.
Basterebbe, quindi, adottare scelte coerenti e ragionevoli aderenti alle varie situazioni del territorio usando quel famoso buon senso così utile nella gestione dei problemi.”