Credo che a nessun cittadino sfuggano due aspetti che riguardano il verde pubblico. Vale a dire, da una parte la città è dotata di aree verdi, piante, spazi di pertinenza, giardini e parchi, dall’altra la manutenzione del verde pubblico ha la necessità di essere rivista completamente. Occorre mettere mano sui capitolati di spesa e scegliere con estrema ponderazione le ditte cui affidare tale mansione. Basta osservare i bordi delle strade che con l’erba molto alta coprono i cordoli, la segnaletica stradale oltre a costituire un reale pericolo soprattutto per chi transita su due ruote.
Ma l’argomento della manutenzione è carente in tantissimi altri ambiti: dal parco in cui molto spesso l’erba sovrasta addirittura le panchine e i giochi riservati ai bambini, ad altre aree verdi trascurate e inevitabilmente trasformate in ricettacolo di rifiuti, animali e focolai di funghi e di insetti. E’ naturale come nei periodi di maggiore crescita, lo sfalcio dell’erba si debba effettuare con una frequenza più elevata rispetto ai periodi di minore sviluppo.
Ma la manutenzione del verde comprende anche il diserbo, la potatura delle siepi e degli arbusti pericolosi, la potatura, la cura e l’abbattimento di piante malate con la messa a dimora di nuovi arbusti.
Risparmiare sul numero di tagli, produce economie di scarso rilievo rispetto alle spese generali di una pubblica amministrazione, e, oltretutto, si creano danni ambientali cui si aggiunge la mancata fruizione degli spazi verdi da parte delle famiglie.
Anche l’argomento in questione rientra nel campo della tutela della salute delle persone e dell’ambiente, oltre a rappresentare il biglietto da visita della città.