“In una parte di via Marconi e nella parallela via Marzabotto, a sud del centro storico, sono ubicati diversi istituti scolastici, dalla scuola d’Infanzia “Gaudenzi”, alla scuola primaria e secondaria “Randi”, l’istituto tecnico per geometri “Morigia-Perdisa”, l’Istituto tecnico industriale “Baldini” e la succursale del liceo scientifico “Oriani”, ossia ben oltre 3.600 alunni. L’inquinamento atmosferico e acustico dovuto alla forte presenza di veicoli nell’intera zona, proprio alla luce delle numerose normative regionali e statali, avrebbe certamente consigliato da tempo interventi per migliorare la situazione complessiva, e questo progetto potrebbe rappresentare una proposta in tale direzione.
Dunque, il progetto merita particolare attenzione, seppure con qualche distinguo, e, fra le altre cose, a margine, nei capitolati si cita il termine campus, vocabolo più appropriato per aree ed edifici universitari. Ma entrando nel merito della ‘rivoluzione’ in oggetto, la proposta di un’area di quiete che diventi un tutt’uno fra la via Marconi nella parte fra via Berlinguer e via Cassino chiusa al traffico e attrezzata per la mobilità pedonale e ciclabile, aperta e collegata direttamente al parco della Pace,-vero museo a cielo aperto,- è davvero suggestiva e allo stesso tempo salutare. Grazie anche alla rimozione della recinzione sino a diventare un vero unico ambiente fra verde e opere d’arte con adiacenti la stessa via Marconi, la via Marzabotto e parte di via Cassino, rappresenta sicuramente un insieme convincente con ritorni in termini di salubrità, oltre a contenere un messaggio pedagogico teso a modificare gli stili di vita incentivando l‘utilizzo della bicicletta come strumento di educazione alla salute e all’ ambientale oltreché stradale. Esistono, tuttavia, perplessità in ordine all’intenso traffico su viale Berlinguer e su via Michele Pascoli, che tenderà ad aumentare per la mancanza di soste soprattutto nelle giornate di mal tempo. Sino ad ora, infatti, si creavano file interminabili di auto soprattutto all’uscita di scuola, e questo problema, con molta probabilità, forse non sarà di facile soluzione e almeno nei primi tempi tenderà ad accentuarsi.
Vi è poi un altro aspetto spinoso rappresentato dal parcheggio del mercato ambulante a ridosso dell’area che s’intende migliorare. L’uscita dal parcheggio ovviamente non sarà più sulla via Marconi e di conseguenza troverà sfogo su viale Berlinguer, e pur trattandosi di altra questione tuttavia, è strettamente collegata al progetto la realizzazione di due rotonde, peraltro già approvate, quali soluzioni tese a fluidificare la viabilità. Senza queste opere, assisteremmo ad una vera e propria paralisi del traffico specie nelle due giornate di mercato, vanificando in qualche modo buona parte dell’obiettivo. Già dal trasferimento del mercato ambulante in piazza Sighinolfi, il 4 settembre 1993, contrastammo la scelta proprio perché era facile prevedere una severa congestione del traffico nella zona, per la presenza soprattutto degli uffici decentrati socio sanitari, della sede del centro civico, della Questura e di alti servizi, cui si è aggiunto a ridosso dell’area in questione anche il palazzo degli uffici del Comune: un fitto insediamento di servizi che richiamano inevitabilmente intenso traffico. Per analogia, il viale Berlinguer, ormai trasformato in una vera e propria circonvallazione mediana interna con un carico elevato di veicoli giornaliero, con la realizzazione delle due rotonde con funzione di moderazione e snellimento del traffico, potrebbe portare maggiore sicurezza e fluidità viaria.
Da ultimo sottolineiamo come l’esigenza di esprimere il parere per consentire alla giunta municipale di approvare definitivamente l’atto al fine di candidare il progetto in Regione per un finanziamento di un milione e mezzo, non abbia permesso agli eletti nel Consiglio territoriale di espletare in pieno l’art.30 del Regolamento, ossia di avanzare emendamenti o proposte e di “poter rappresentare le posizioni emerse nella discussione”. In buona sostanza, la nostra è stata una semplice presa d’atto di un progetto interessante, ma di fatto immodificabile. O prendere o lasciare!”