“Finalmente il lungo calvario così travagliato, sfinente e diseconomico per la comunità proprio per i numerosi impedimenti che hanno prorogato sine die l’effettivo utilizzo dei nuovi uffici comunali, –  in teoria a disposizione  nel 2019 -, pare giunto a capolinea. Dal trasferimento dei servizi accentati nel nuovo polo comunale di via Marconi, ne discende la disponibilità degli edifici lasciati di proprietà di Palazzo Merlato i quali saranno riconvertiti per nuove destinazioni d’uso. E senz’altro quella dell’ex scuola media di via Farini, destinata a studentato con oltre cento posti letto, sale studio e ricreative, cucine comuni, spazi sportivi, etc. rappresenta una scelta opportuna e necessaria realizzabile  grazie anche al cofinanziamento  del ministero dell’istruzione, università e ricerca e dell’Alma Mater. Questo nuovo investimento, dunque,  va nell’ottica di crescita dell’offerta e dell’arricchimento dei servizi a favore degli studenti, e allo stesso tempo si pone come  di una migliore valorizzazione dell’intera area Speyer.

Sul tema in oggetto, tuttavia, non posso non ricordare, senza tono polemico ma solo per citare alcuni fatti, come  Ravenna rispetto ai decenni precedenti abbia recuperato sul piano universitario avendo dovuto subire una sorta di superchia politica da parte soprattutto di Forlì-Cesena e Rimini, certamente più forti nell’accaparramento dei corsi universitari di maggiore prestigio. E un ruolo fondamentale è stato svolto senza ombra di dubbio nel corso degli anni dallo storico presidente di Fondazione Flaminia, Lanfranco Gualtieri che ha sempre puntato sul confronto e sulla sinergia con i poli universitari romagnoli in un’ottica di integrazione e di crescita omogenea di tutte le sedi accademiche delle città della Romagna, ovviamente senza tralasciare  Ravenna. Oggi non ci troviamo più nelle condizioni di essere la Cenerentola dell’area vasta, ma possiamo competere a pieno titolo con le altre sedi su un piano di offerta molto articolata  e prestigiosa.

A conclusione e a latere, poi, di queste brevi riflessioni, come cittadino mi piacerebbe pensare che l’aula magna del nuovo  studentato possa essere dedicato alla professoressa  Alba Maria Orselli Carile, storica e accademica italiana che alla fine degli anni Novanta trasferì a Ravenna la sua cattedra in seno alla nascente facoltà di Conservazione dei Beni culturali. Docente  che non si è limitata al proprio insegnamento ma ha elevato la qualità formativa e culturale della sede Ravennate, con zelo e grande passione.”