“Espongo il caso di un servizio erogato dall’AUSL di Ravenna per risalire alla situazione generale. Il servizio pubblico di medicina legale esercita funzioni e rilascia certificati di largo interesse e di assoluta rilevanza, previsti o imposti da leggi o regolamenti dello Stato e delle Regioni: tra questi, gli accertamenti preventivi di idoneità o inidoneità, gli accertamenti di controllo delle invalidità temporanee, gli accertamenti dell’invalidità permanente da cause lavorative e di servizio, gli accertamenti sanitari sui lavoratori. Dal 10 marzo al 19 maggio 2020 esso ha subìto, come altri servizi di interesse pubblico la chiusura delle proprie attività a causa della pandemia da Coronavirus” afferma Gianfranco Spadoni, vicepresidente di Lista per Ravenna delegato alla Sanità.
“Un cittadino di Ravenna si era rivolto, almeno da metà febbraio, al CMP di Ravenna, per prenotare, non riuscendoci, una visita presso il servizio medico-legale dell’AUSL Romagna onde ricevere una certificazione da presentare all’autorità di polizia richiedente non oltre il 30 giugno 2020. Allo scopo, si è recato al servizio Informazioni del CMP ad ogni inizio settimana, quindi ad oggi per 22 settimane, la metà delle quali dopo la fine della chiusura pandemica, ricavandone prima la risposta che la medicina legale era chiusa, poi che non era stata ancora riaperta, più recentemente perché “sta ancora facendo le visite prenotate durante il periodo pandemico, ma subito dopo ricominceranno anche le prenotazioni normali”, da un po’ di volte perché “stanno terminando le visite saltate per Coronavirus-19, ed inizieranno quelle normali”. Quando finalmente potrà essere prenotata la visita, non è assolutamente dato prevedere entro quanti giorni o settimane o mesi l’evento possa verificarsi” continua Spadoni.
“Occorre peraltro dare atto ai medici e agli operatori della Medicina legale, facente capo al Dipartimento di sanità pubblica, di essere stati fortemente impegnati e di esserlo tuttora, con notevole sovraccarico, nelle attività di accertamento (in particolare tamponi) e diagnosi volte a prevenire la diffusione del coronavirus.
- Di qui le domande che rivolgo al sindaco, quale presidente della Conferenza socio-sanitaria dell’AUSL Romagna: quando si potranno prenotare normalmente le prestazioni di medicina legale?; dopodiché, entro quale tempo medio le prestazioni saranno rese?
- È ben certo – Lista per Ravenna ne riceve molti segnali – che simili lesioni del diritto fondamentale alla tutela della salute, riconosciuto dall’art. 32 della Costituzione italiana, riguardano una serie estesa di attività dell’AUSL Romagna nel Distretto di Ravenna. Di qui le mie ulteriori domande al sindaco: quali delle suddette attività non sono ancora normalmente operative, nel senso che le loro prestazioni non sono tuttora prenotabili?; entro quale data, per ciascuna, ciò potrà avvenire?” conclude Gianfranco Spadoni.