“Non si vuole fare in alcun modo della polemica spicciola, tuttavia una considerazione realistica sull’esecuzione dei lavori pubblici nella nostra città andrebbe fatta con serietà, perché il problema non riguarda qualche opera ma la questione è da tempo generalizzata.
Il nuovo palazzo degli uffici comunali è stato oggetto di incredibili sospensioni dei lavori e di aggravi dei costi, il ponte di Savarna-Grattacoppa ormai diventato una sorta di costosissima burla nei confronti dei cittadini seriamente penalizzati da queste infinite lungaggini, e, ancora, il magnifico progetto di riconversione dell’ex caserma Alighieri, ormai bloccato inspiegabilmente da anni, per arrivare al palazzetto dello sport, anche questo gravato da una serie di sospensioni dei lavori che intanto hanno prodotto quasi il raddoppio dei costi di realizzazione.
Alcuni esempi, ma non certamente gli unici, per fare un quadro preoccupante di una situazione destinata sempre a peggiorare, rispetto alla quale la giunta dovrebbe ricercare tutte le possibilità per assicurare il rispetto dei tempi di esecuzione ed evitare aumenti a volte sproporzionati dei costi finali dei lavori.
Come noto, l’amministrazione può valutare la possibilità di disporre la sospensione del contratto e applicare, quando necessario, le penali o addirittura la risoluzione contrattuale. In molti casi, dunque, quando necessario, servirebbero azioni forti, con la possibilità di bandire nuove gare per motivi di opportunità, come nel citato caso del nuovo palazzetto dello sport.
È vero che in Italia vi sono numerose imprese in default e cantieri bloccati con un aumento sproporzionato di contenziosi legali, con situazioni inimmaginabili in grado di produrre oltre al danno la beffa. Ma purtroppo alla fine la responsabilità non è di nessuno, ma resta il fatto che i lavori subiscono tempi biblici e i costi, nel migliore dei casi, raddoppiano. E la pubblica amministrazione è costretta a subire il danno, tanto alla fine dei conti paga Pantalone!”