Attraverso un bando valido tre anni, il Comune ha affidato la manutenzione delle strade e dei marciapiedi con modalità ‘global service’ ad un’impresa privata, per un impegno di spesa di 13,5 milioni. A fine 2022 inizio 2023, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune difendeva la scelta dell’amministrazione facendo leva sul positivo superamento del tradizionale appalto di manutenzione ordinaria e straordinaria per puntare sul sistema in oggetto con procedure semplificate, ritenuto più efficiente per le attività manutentive garantendo al contempo sicurezza per l’utenza, per la circolazione e per la pubblica incolumità. Si trattava senza dubbio di un capitolato serio, ben articolato ed inoppugnabile che sulla carta offriva la massima garanzia per il Comune assegnatario di tale affidamento, tuttavia la gestione delle segnalazioni ed i relativi interventi hanno mostrato immediatamente i loro limiti. Un esempio tra i tanti. L’attività di segnalazione da parte dei cittadini è inascoltato tant’è che un’accorata telefonata al numero verde in cui sono stati segnalati alcuni cordoli usciti dalla terra a seguito di urti da parte di auto, non solo provocano intralcio nella normale viabilità della sottostrada, ma sono estremamente pericolosi proprio per gli spigoli vivi e taglienti degli stessi. Un’accidentale caduta potrebbe rivelarsi davvero fatale. Insomma, dopo tre settimane, nessun intervento e la situazione resta pericolosamente immutata. A questo esempio si aggiungono poi, frequenti segnalazioni di crepe, buche e avvallamenti dovuti alle radici degli alberi, motivo di insicurezza per biciclette e pedoni. Ma anche in questi casi manca la risposta o giunge con ritardi notevoli.
Il soggetto aggiudicatario del Global service, dunque, pare non risponda perfettamente alle linee base del capitolato di spesa con l’aggravante della carenza di controlli da parte del Comune il quale, invece, avrebbe il compito di sorvegliare l’operato dell’aggiudicatario stesso.