“Come ogni anno tornano in vigore le misure ordinarie di limitazione alla circolazione per combattere l’ inquinamento atmosferico. Si tratta di giornate ecologiche obiettivamente poco incisive come peraltro ha affermato in più circostanze la stessa Anci, l’assise dei sindaci italiani, perché le polveri sottili si spostano velocemente e il rischio, appunto, resta quello di lasciare immutata la situazione. Anche perché si tratta di misure estemporanee con effetto tampone così blando se non sono accompagnate da piani strutturali mirati. In queste ‘giornate ecologiche’ pur intravedendo in qualche modo un fine di sensibilizzazione e probabilmente qualche incentivo economico in entrata per la pubblica amministrazione, non mancano tuttavia gli effetti sociali provocati da queste iniziative. Molti disagi soprattutto per le persone anziane, ma più in generale per i cittadini che non hanno alternative all’uso della propria auto per gli spostamenti o, in molti casi, che non possiedono la disponibilità economiche per la sostituzione del veicolo in uso con modelli di vetture più recenti. Si continua, insomma, ad intervenire sulla limitazione del traffico e si interviene marginalmente rispetto alle emissioni delle abitazioni e delle industrie. Occorrerebbero, infatti, interventi strutturali per migliorare e rendere più appetibile, ad esempio, il trasporto pubblico mediante un ventaglio di servizi efficienti, come la frequenza e la velocizzazione delle corse, il miglioramento del comfort complessivo e del trasporto di pacchi, con una serie di collegamenti e punti di scambio delle merci. Non secondari, fra l’altro i contraccolpi al settore commerciale, già peraltro gravato da una serie di problematiche di vario genere.
Se non si vuole, dunque, ridurre il blocco della circolazione ad una mera esibizione folcloristica di facciata, come accennato, va dato maggior senso all’iniziativa migliorando i servizi a cominciare dal trasporto pubblico poco competitivo e attrattivo.”