“Mentre i partiti che sostengono le giunte delle istituzioni locali gridano allo scandalo per il presunto taglio nell’erogazione di adeguati fondi alla sanità da parte del governo, allo stesso modo la Regione Emilia Romagna abbassa la scure sulle risorse destinate ai poliambulatori privati accreditati di cui è ricco il territorio. Il nuovo tariffario regionale, infatti, mette a rischio l’erogazione di numerose prestazioni sino ad ora assicurate da circa un’ottantina di strutture costrette a limitare la propria attività con conseguenti danni soprattutto per i pazienti. Le nuove tariffe regionali andranno a limitare fortemente l’accesso a visite e prestazioni diagnostiche oltre ad aggravare le liste d’attesa – già molto lunghe – sino ad oggi ‘alleggerite’ sensibilmente dai poliambulatori in oggetto che assicurano la continuità del servizio. Siamo convinti che occorra rafforzare il Servizio sanitario pubblico cui spettano funzioni primarie e insostituibili, ma allo stesso modo riteniamo che la rete delle strutture sanitarie accreditate svolga compiti altrettanto importanti sul piano dell’integrazione fra pubblico e privato. Senza il privato accreditato sicuramente assisteremmo ad una reale crisi del sistema, poiché, dati alla mano, il privato stesso svolge attività complementari per garantire la continuità del servizio fornendo, come di diceva, risposte concrete alla riduzione delle liste di attesa. Le nuove tariffe contenute nel nuovo nomenclatore in vigore dal 2025, dunque, appaiono decisamente insoddisfacenti e rappresentano un grave danno per i cittadini che si troveranno a non avere risposta dal Servizio sanitario pubblico trovando, oltretutto, una porta chiusa anche da parte del privato accreditato.”