“Fra gli aspetti negativi e per certi aspetti drammatici del commercio, come abbiamo più volte rilevato, vi è la chiusura di molte saracinesche che nel migliore dei casi, produce un turnover, ma molto spesso, lascia l’attività chiusa per lungo tempo.
Tra le varie questioni non certo positive, tra l’altro, vi è anche quella della chiusura di moltissimi chioschi per la vendita di giornali la cui ragione principale, forse, è ascrivibile alla diffusa lettura on line, ma non solo. I canali informatici sono strumenti importanti ma occorre allo stesso tempo consentire ai cittadini che lo desiderano, di potere accedere all’edicola.
Il Regolamento del Comune per la disciplina delle attività di vendita di quotidiani e periodici approvato dal consiglio comunale con delibera del 16 ottobre 2014, non è stato ovviamente aggiornato, poiché l’oggetto non è più quello di regolamentare la mappa di distribuzione territoriale dei chioschi e produrre una graduatoria degli aspiranti gestori, in quanto, come si diceva, non esiste più richiesta di apertura di nuove rivendite causa le enormi difficoltà gestionali e una presumibile mancanza di redditività.
Ed è un vero peccato assistere alla desolante fotografia di queste strutture chiuse da anni tenuto conto, inoltre, dei numerosi cittadini desiderosi ancora di sfogliare la carta stampata. Forse sarebbe utile una revisione della delibera comunale per definire idonei strumenti incentivanti a sostegno delle edicole, rimuovendo quelle chiuse da molti anni anche per una questione dio decoro.
Così pure lo stato avrebbe dovuto avere presente la situazione confermando la tax credit e il bonus per aiutare gli edicolanti per arginare il rischio di desertificazione in molti punti della città e del forese.”