“È dal 2 novembre scorso che a Ravenna la raccolta dei tamponi drive through (senza scendere dall’auto) per l’accertamento del coronavirus è stata giustamente accentrata presso il piazzale del Pala De André, dove (disse l’AUSL Romagna) “l’ampiezza degli spazi consentirà di collocare due postazioni, per un servizio più veloce”. Velocità ovviamente relativa, dato che la potenzialità del servizio è di 800 prelievi in quattro ore” afferma Gianfranco Spadoni di Lista per Ravenna.
“Ne sa qualcosa un nostro concittadino settantenne, con qualche lieve patologia dell’età, che chiameremo Antonio, il quale, convocato allo scopo pochi giorni fa e trovatosi in coda ad una lunga fila di auto snodata lungo il percorso prelievi, ha calcolato in due ore e mezzo l’arrivo al traguardo. Non di questo tuttavia si è afflitto, quanto per la mancanza di servizi igienici a disposizione delle persone in attesa, nonché di informazioni al riguardo. Recatosi infatti presso il personale addetto al servizio perché gli indicasse dove ce ne fossero avendone necessità, gli è parso di aver fatto una richiesta bislacca, tanto da non ricevere alcuna risposta concreta. Considerata l’estrema urgenza, ma volendo evitare scene disonorevoli, si è recato allora, per compiere l’irrefrenabile funzione fisiologica, dietro un chiosco di legno, non senza però irrigarsi gli indumenti calzanti. Tornando in fretta verso l’auto con tutti i pantaloni bagnati, Antonio se n’è vergognato, sentendosene anche molto mortificato, oltretutto per avere bloccato le auto in attesa impaziente dopo la sua, che aveva abbandonato per un po’ di minuti” spiega Spadoni.
“Supponendo che un’organizzazione socio-sanitaria di alto livello sappia che molti anziani o soggetti con disfunzioni particolari o costretti ad assumere diuretici possono avere bisogno, in caso di attese non brevi, di un servizio igienico anche dei più semplici, le domande che vorremmo porre cortesemente alla dirigenza del distretto AUSL di Ravenna sono queste:
- possibile che non sia stata prevista una toilette a disposizione dei cittadini soggetti al tampone, non di meno che del personale in servizio?
- non si potrebbe forse usufruirne, con un percorso specifico preventivamente tracciato e indicato, all’interno del Pala De André, visto che da gennaio l’impianto è affittato dall’AUSL per le vaccinazioni anticovid, al costo di 210 mila euro più IVA per tre mesi?
- altrimenti perché non ripiegare su qualche toilette chimica all’aperto, di quelle che si installano facilmente nei festival e nelle sagre di quartiere?
Questa narrazione può sembrare banale, anche se non lo è per la persona che ha subìto il fatto. Si presta anche a critiche di irrilevanza e ad irrisioni. Ricordo tuttavia a me stesso, prima che a tutti, come nessuno possa sentirsi sicuro che quella persona possa essere, prima o poi, ciascuno di noi umani” conclude Gianfranco Spadoni.